Nel giorno dei 113 anni del Pisa, che arrivano proprio alla vigilia della partita di Perugia, abbiamo scelto di raccontare una delle partite più emozionanti della storia recente del Pisa. Il 2-2 del Curi nella semifinale playoff di serie C del 2 giugno 2013 resta un ricordo indelebile per tutti i cuori nerazzurri.
Due risultati su tre. Il Pisa si presenta alla sfida del Curi con il morale alle stelle e la carica di 1.500 tifosi. L’arrivo in panchina di Dino Pagliari al posto di Alessandro Pane ha dato una scossa al finale di stagione. Sei vittorie di fila più il 2-1 nell’andata con il Perugia secondo in campionato alle spalle dell’Avellino. Nella gara dell’Arena il Pisa passa due volte con uno scatenato Gatto ma il Perugia di Camplone segna un gol importantissimo con il livornese Moscati. Il Pisa può comunque giocare con due risultati su tre a disposizione per arrivare in finale. Alla vigilia tanti tifosi assistono alla rifinitura all’Arena ma purtroppo non tutti saranno presenti nel settore ospiti. Per assistere alla partita infatti serve la tessera del tifoso e i tifosi della Nord, da anni in protesta contro questo provvedimento, partono per la trasferta e andranno a far visita a Pagliari e ai suoi ragazzotti nell’albergo dove alloggiano a Perugia a poche ore dal fiscio d’inizio. I gruppi si sistemeranno fuori dallo stadio dando una carica speciale alla squadra.
La sblocca Rizzo. Il Curi è una bolgia e alla lettura delle formazioni sorprende più il Perugia con Camplone che lancia a sorpresa Giani, Tozzi Borsoi Lebran e Italiano dal primo minuto. Gioca anche il promettente Politano anche se è in un periodo di calo. Panchina per Ciofani e Rantier. Il Pisa invece è quello che tutti si aspettano con Mingazzini che rientra dalla squalifica. I neroazzurri partono forte e al 3’ passano subito in vantaggio. Perez approfitta di un errore di Lebran e calcia in porta, Koprivec respinge ma Rizzo è pronto a ribadire in rete. Esplode il settore ospiti. E’ il primo giorno di vero caldo e la tensione è altissima. Si vive in apnea ma il gol mette grande fiducia a chi soffre in tribuna e ai ragazzi che lottano in campo. Non avere il peso dei favori del pronostico della vigilia non è male, anche perché in quel momento è il Perugia che deve segnare due gol. Gli umbri faticano e nel primo tempo impensieriscono Sepe solo su un colpo di testa di Tozzi Borsoi. Il Pisa controlla bene la gara anche nella ripresa, poi Perez si mangia il raddoppio a tu per tu con Koprivec e il nuovo entrato Tulli prende due gialli nel giro di cinque minuti lasciando la squadra in dieci.
Il Perugia la ribalta ma Favasuli cambia il destino. Il finale è da girone dantesco. Camplone azzecca i cambi e trova i gol proprio con i nuovi entrati: pareggia Daniel Ciofani, sempre lui, a dieci minuti dalla fine, poi segna Rantier.Il Curi esplode ma il Perugia festeggia troppo e non fa i conti con il Pisa. Levran chiede scusa alla sua curva per l’errore sul gol di Rizzo ma in otto secondi la gara viene ancora capovolta. Alla ripresa del gioco i biancorossi di Camplone si fanno sorprendere dalla discesa a sinistra di Sabato che mette al centro, Levran respinge corto e Favasuli con il destro la mette all’incrocio. Lui che è un mancino naturale e che già aveva segnato un gol fondamentale con il Ftrosinone in una stagione da 11 reti. < Ciccio ti amo> urla Andrea Orsini alla radio mentre Favasuli corre sotto la curva e insieme ai compagni si aggrappa sulle reti di recinzione del settore ospiti. Dal pianto di rabbia a quello di gioia il passo è breve. Nell’esultanza si rompe anche una bandierina e l’arbitro Aureliano concede un maxi recupero di 10 minuti. I tifosi sono in apnea ma il Pisa resiste e vola in finale con il Latina. Purtroppo la favola non avrà il lieto fine. Ma Perugia resta sempre indimenticabile.