25 marzo 2007 – Allo Stadio “Tombolato” il Pisa cerca il riscatto dopo la sconfitta interna con la Cremonese. Il ko contro i grigiorossi – con ambizioni ben più ridotte rispetto alla truppa di Braglia – aveva lasciato qualche scoria ed in Veneto i neroazzurri necessitavano di un risultato positivo nonostante assenze importanti. Oltre a Zattarin, assente anche nelle due gare precedenti, De Simone va in panchina per onor di ferma e non c’è neanche Biancone e dunque con Palumbo fuori da tempo e Baggio non al meglio il tridente offensivo è Morfù–Ciullo–Ferrigno. Alla guida del Cittadella con l’eterno Pierobon tra i pali c’è Foscarini che all’andata aveva strappato un punto all’Arena Garibaldi. La gara fu condizionata dal campo pesante ma soprattutto da un vento fastidioso. Una partita equilibrata, combattuta ma senza molte occasioni, decisa da una palla inattiva. Come spesso avviene, nei momenti difficili, sono i calciatori con maggior leadership che si prendono la squadra sulle spalle e così fece il capitano Fabrizio Ferrigno (drammaticamente e prematuramente scomparso dopo una malattia nei mesi scorsi) che su punizione beffò il portiere avversario liberando poi l’esultanza con una lunga corsa di 50 metri verso il settore ospiti. Fu una vittoria sudata ma decisiva: la prima di 4 in 5 gare che stabilizzeranno definitivamente il Pisa in zona play-off, spareggi ai quali la squadra di Braglia parteciperà anche a causa della debacle di Busto Arsizio ma che poi vincerà scrivendo una delle pagine recenti maggiormente significative dell’epoca post Anconetani.