Esattamente 30 anni fa il Pisa vinceva la sua ultima partita in serie A battendo per 1-0 il Bari in un’Arena deserta. Speranza di salvezza tenuta solo in piedi dall’aritmetica e retrocessione in B che arriverà dopo la sconfitta per 4-2 della settimana successiva a Torino con la Juventus di Maifredi che non andrà in Europa. Mentre gli Stadio cantavano Generazione di fenomeni, la sigla delle serie cult di quel periodo I ragazzi del muretto, iniziava a tramontare una vera generazione fenomenale del calcio italiano che viveva il suo apice con i mondiali di Italia 90. A conti fatti un’occasione persa sotto tanti punti di vista. Quella generazione ha vissuto in maniera intensa gli anni Ottanta dove i migliori calciatori del mondo erano qui da noi. Una vera Nba meritocratica della sfera di cuoio. Il Pisa di Romeo Anconetani era dentro quella Nba e appena scendeva in B era pronto a tornare subito al piano di sopra. Ma dopo quel Pisa-Bari l’ascensore non salirà più. Almeno per il momento.
Nessuno, o quasi, allo stadio. In questo caso la canzone di Elio e le storie tese sbancherà le classifiche tre anni dopo, per i mondiali di Usa ’94, ma quel pomeriggio del 12 maggio 1991 “nessuno allo stadio” è purtroppo la colonna sonora perfetta se consideriamo i paganti. I biglietti staccati dal cassiere sono poco più di 900 che in quel momento rappresenta il minimo storico di paganti e il record negativo d’incasso. Va detto però che a referto ci sono 6.586 abbonati ma la sensazione, guardando gli spalti, è che molti di loro avevano preferito restare a casa o andare al mare vista la splendida giornata di sole. All’epoca pochi spettatori davvero anche se era piuttosto normale tirare il fiato quando ormai le partite contavano poco o nulla, non solo a Pisa. Non c’è neanche il presidente Romeo Anconetani, secondo quanto riporta la cronaca di domenica sprint, che pensa già alla prossima stagione ed è andato a caccia di qualche talento sugli altri campi. Per la salvezza serve un miracolo. Il Pisa deve battere Bari, Juventus e Roma e sperare in sciagure contemporanee del Cagliari e del Lecce o dello stesso Bari che però gioca l’ultima al Sant’Elia con i sardi.
Raducioiu non dice gol. La missione è quasi impossibile ma il Pisa gioca a viso aperto con il Bari voglioso di riscattare tre sconfitte di fila per 1-0 con Milan, Torino e Lazio. Mister Luca Giannini , subentrato a Lucescu, manda in campo una squadra senza attaccanti di ruolo visto le assenze di Piovanelli e Padovano. L’infortunio di Piovanelli all’Olimpico con la Lazio risultò determinante per la flessione nella seconda parte della stagione. In campo c’è il centrocampista offensivo Marini, preso dal Montevarchi, che gioca una buona partita contro i galletti di Salvemini. Simeone, Larsen e Neri creano qualche pericolo ma l’occasione più clamorosa capita al Bari dopo cinque minuti con Joao Paulo che serve in verticale Raducioiu che spara alto. Proprio il rumeno doveva venire a Pisa l’estate precedente con Mircea Lucescu, esonerato a marzo dopo la sconfitta di Cagliari, poi optò per la Puglia durante il ritiro a Bisceglie con la sua Nazionale in attesa del mondiale. Proprio in quel periodo l’attaccante diventerà bersaglio scherzoso della Gialappa’s band. La prestazione di Raducioiu, in gol nel 2-0 dell’andata assieme al compianto Enrico Cucchi, non convince il suo allenatore Salvemini che lo toglie già al 41′ per dare un po’ di filtro al centrocampo con l’ex milanista Angelo Colombo.
Fiorentini segna un gol storico. Il Pisa gioca meglio ma sciupa troppo. Il Bari sente l’importanza di portare a casa almeno un punto e gli viene il braccino. I pugliesi sono in calo dopo un bel girone d’andata e sentono il fiato sul collo delle dirette concorrenti. Per poco al 67′ la difesa barese non si fa gol da sola dopo un’azione di Neri. Il Pisa passa al 76′ dopo una splendida azione personale di Chamot che si fa tutto il campo e seve in verticale David Fiorentini che controlla di sinistro e di destro batte Alberga ed esulta sotto la nord che presenta tanti vuoti. Per Fiorentini è il primo e unico gol in serie A. Sembra un gol inutile ma dopo 30 anni resta un gol storico in attesa che arrivi un successore del volenteroso centrocampista livornese ma che ha vestito fin da ragazzino la maglia nerazzurra indossandola ben 123 volte, con 3 reti, 2 in B nel 1989-90 sempre all’Arena, e arrivando anche a giocare un mondiale Under 20 con la Nazionale. Se quello di Fiorentini è l’ultimo gol vittoria in A per il Pisa. L’ultima rete assoluta in A arriva un a settimana dopo e porta la firma di Simeone nel pomeriggio di Torino ( con la Roma i nerazzurri vennero sconfitti 1-0 con gol di Muzzi) nel giorno in cui il Pisa, come detto, retrocederà matematicamente in B con Bologna, Cesena e Lecce, sconfitto in casa della Sampdoria di Vujadin Boskov che festeggia il primo storico scudetto. La vittoria con il Bari, che poi si salverà assieme al Cagliari, per il Pisa sembra solo un arrivederci e invece dopo trent’anni resta l’ultima vittoria in A del Pisa. Pensare che non esistevano ancora i tre punti a vittoria e quella fu la prima stagione in cui veniva punito il fallo da ultimo uomo con il rosso diretto. E’ passata davvero un’era. La speranza è di non farci sconfiggere dai ricordi e rivivere presto quelle emozioni.