Vincere in quella che ancora oggi viene considerata la scala del calcio non è cosa da tutti i giorni. Il Pisa nella sua storia ha vinto due volte al Meazza nei campionati a girone unico. Una in A contro l’Inter nel 1982-83 e una in B contro il Milan il 24 maggio 1981 sempre con il punteggio di 1-0. La prima in assoluto nello stadio milanese. Esattamente 40 anni fa. I ragazzi di Toneatto, settimi alla fine del campionato, si presero la soddisfazione di espugnare il campo della capolista che di lì a poco sarebbe tornata in A ad un anno di distanza dalla retrocessione per le vicende legate al totonero.
Il segno di Chierico. Il gol vittoria lo segna un romano di Roma arrivato dall’Inter e che pochi mesi dopo vestirà la maglia giallorossa, voluto fortemente dal barone Nils Liedholm. Il match winner del pomeriggio milanese è Odoacre Chierico che viene esaltato dalle parole del quotidiano La Stampa all’indomani della vittoria nerazzurra. < Il grande protagonista dell’incontro è un 22enne di pelo rosso uscito dal vivaio dell’Inter che ne detiene la comproprietà. Magari il Milan soffre il complesso del colore e comunque finisce per perdere con i nerazzurri del Pisa la sua quarta partita di campionato>. La secondo, dopo quella inflitta dalla Sampdoria. Il gol partita, dopo un tentativo in avvio dello stesso Chierico sventato di piede da Piotti, arriva al 22’ ed è un vero elogio al calcio in verticale tanto esaltato ai nostri giorni e forse un po’ snobbato nel passato. L’azione merita di essere raccontata: Viganò si accentra sulla trequarti e vede uno spiraglio al limite dell’area per Bertoni che con una finta molto bella libera al tiro Chierico che controlla e calcia di destro fulminando Piotti, al quale non resta che scalciare lontano il pallone che aveva da poco gonfiato la rete.
Vittoria meritata. Il Milan cercherà di pervenire al pareggio, soprattutto nel finale, ma la cattiva mira e la bella prestazione tra i pali di Alessandro Mannini blindano il risultato. Il Pisa ha giocato meglio e ha legittimato il successo anche secondo la cronaca de La Stampa: <Questo Pisa vince meritatamente disputando un match di enorme consistenza, tecnica atletica e organizzativa, offrendo a sprazzi un calcio spettacolare e pratico. Per un’ora in campo si è vista una sola squadra>. In casa milanista non si cercano alibi per le assenze di Franco Baresi e del futuro nerazzurro Stefano Cuoghi e per l’uscita, a fine primo tempo, dell’infortunato Collovati. La squadra di Giacomini viene messa in difficoltà come non mai in quella stagione. Lo testimonia il fatto che i nerazzurri avevano sfiorato il raddoppio nel primo tempo con Gozzoli, respinta di Piotti, e nella ripresa ribatteva colpo su colpo grazie alla grande gara di sacrificio di Vito Graziani e Cantarutti. Tra i pilastri di quel successo ci sono sicuramente Gozzoli, Massimi e Vianello che non hanno permesso ai rossoneri, in particolare a Novellino e Buriani, di imbastire le consuete trame di gioco. Le occasioni arrivano negli ultimi minuti con il subentrato Vincenzi e quando il Pisa si era un po’ abbassato dopo che Toneatto aveva sostituito Cantarutti e Chierico con Occhipinti e Secondini per difendere il risultato. Un giorno indimenticabile.