Una sfida che doveva giocarsi il giorno di Santo Stefano e che invece si disputerà domani sul prato dell’Arena. Pisa-Frosinone era già stata spostata un anno fa dal programma delle feste, si doveva giocare il 29 dicembre , e venne recuperata il 2 febbraio 2021. Finì 0-0 ma di questo e degli altri incontri disputati contro i ciociari nell’ultima decade abbiamo già parlato proprio nel giorno di Santo Stefano. Oggi ci concentriamo sulle quattro partite disputate tra il 2005 e il 2009, due in serie C1 e due in B, che hanno regalato emozioni e colpi di scena. L’occasione anche per raccontare anni da montagne russe in casa Pisa.
La prima assoluta. Il Pisa sfida il Frosinone per la prima volta in assoluto in campionato all’Arena il 15 maggio 2005. E’ l’ultima partita di un torneo anonimo da parte dei nerazzurri ma soprattutto è l’ultima partita dell’era del farmacologo pisano Maurizio Mian come presidente. Tre anni fatti di sogni, speranze ma anche di grandi delusioni sportive. A cominciare dalla sconfitta in finale playoff a Bergamo con l’AlbinoLeffe nel 2003. La mancata promozione in B al primo colpo è lo spartiacque decisivo, in senso negativo, della gestione di Mian che nel 2002 aveva rilevato il club da Enrico Gerbi e Roberto Posarelli. Mian, sostenuto in questa avventura anche dalla madre Gabriella Gentili, non riuscì ad imporre la sua idea di calcio e spettacolo, fuochi d’artificio e il cane Gunther in diretta a Notti mondiali , e quello con il Frosinone è l’ultimo atto di una gestione chiusa con un nono posto. Un Pisa lontanissimo dalla zona playoff occupata proprio dal Frosinone di Dino Pagliari che chiude al quinto posto. La vittoria per 2-0 sui ciociari, firmata dalle reti di Jadid e Mirko Ventura nel finale, serve solo per salvare l’onore e confermare il buon andamento del tecnico Ivo Iaconi che aveva preso il posto di Masi alla seconda di ritorno e conquista 27 punti che portano la squadra quanto al riparo da cattive sorprese. Iaconi andrà proprio al Frosinone e lo porterà in serie B. Il Pisa invece sarà acquistato da Leonardo Covarelli.
Un pari illusorio. Passano meno di quattro mesi e la prima partita in campionato di Covarelli all’Arena è proprio contro il Frosinone dell’ex Iaconi. In estate c’è stata una vera e propria rivoluzione con il neo presidente che ha puntato tutto sul blocco del Gela portato in C1 da Manuele Domenicali che è il nuovo tecnico nerazzurro. La Coppa Italia illude tutti. Il Pisa gioca bene ed elimina ai rigori il Catania dell’ex Spinesi e perde con nore e di misura con l’Atalanta. Il risveglio in campionato è brusco. Il Pisa all’esordio perde nettamente, più del 2-0 finale, in casa della Sangiovannese di Piero Braglia e la partita con il Frosinone diventa già decisiva per capire dove può arrivare la squadra. la partita è vibrante e piacevole. Di Nardo gela l’Arena dopo 9 minuti ma il Pisa reagisce e pareggia immediatamente con Boldrini e poi passa in vantaggio con Ruben Pasino uno dei giocatori più fantasiosi della squadra, anche se non è più quello che aveva fatto grandi cose nel Modena. Il Frosinone pareggia con un’autorete di Grassi ma il 2-2 tutto sommato è il risultato più giusto e l’impressione lasciata dalla squadra è positiva anche se emergono le crepe in difesa. Il bel gioco è una pia illusione perché Domenicali sarà già esonerato alla sesta giornata, dopo la sconfitta con il Martina all’Arena, e da quel momento prende forma uno dei campionati più difficili della storia del Pisa. Concluso con quattro cambi di allenatore e la salvezza rocambolesca ai playout con la Massese grazie al gol di Eddy Baggio.
Il gol fantasma di Amerini. Passano due anni e il Frosinone, sabato 1 settembre 2007, battezza l’Arena per il ritorno in B. Sembra un altro mondo. Il Pisa di Covarelli ha centrato la B con Braglia, passato intanto alla Lucchese, e il diesse Gianluca Petrachi al termine di una stagione che è un uragano di emozioni. Per la sfida tra i cadetti viene deciso di affidare la panchina vacante a Gian Piero Ventura. Reduce dalla retrocessione con il Verona in serie C. Il buongiorno però si vede dal mattino e stavolta nessuna illusione. Grandi partite in Coppa Italia e grande vittoria all’esordio in campionato a Bari con doppietta di Nacho Castillo. Con il Frosinone una città intera spinge la squadra nella gara del ritorno in B dopo 13 anni e non solo gli oltre 10mila dell’Arena. Proprio l’ex di turno Castillo coglie il palo dopo aver saltato il portiere Sicignano, poi a inizio secondo tempo il Frosinone segna con un tiro di Amerini che Morello respinge in seconda battuta. La palla è dentro o fuori? se ci fosse stato il Var probabilmente finiva 0-0 e invece Valeri, su segnalazione dell’assistente, concede il gol e i ciociari passano all’Arena nonostante le occasioni create anche nel finale dal Pisa. Cerci e Kutuzov quel giorno non pungono ma insieme a Castillo formeranno il trio delle meraviglie. I cromosomi del calcio spettacolo e di una stagione da protagonisti comunque già si intravedevano e la sconfitta è decisamente immeritata.
Ventura batte Braglia. Altro giro, altra corsa. Il Pisa in estate cambia ancora proprietà. Covarelli va al perugia e a Pisa arriva Luca Pomponi. La squadra va avanti tra alti e bassi e quando il 29 novembre ospita il Frosinone di Piero Braglia deve riscattare il clamoroso 3-0 subito in casa dalla bestia nera Cittadella che si impone con la tripletta della meteora Antonino Bonvissuto. Quella con il Frosinone è una partita speciale anche perché all’Arena arriva per la prima volta da avversario Piero Braglia. Il Pisa fa la partita e il più attivo è Daniele Degano che va più volte al tiro spaventando Sicignano e colpisce anche un palo clamoroso. Il Pisa passa in vantaggio al 38′ con Joelson che appoggia in rete su assist di Greco dopo un cross di Job da destra. Non passa neanche un minuto e il Frosinone pareggia con Tavares dopo un batti e ribatti in area. Ma il Pisa non mola e alla fine del primo tempo Degano va in gol con un destro da fuori area che si infila sotto la traversa. Nella ripresa il Pisa controlla e chiude il conto al minuto 84 con Giuseppe Greco che controlla tutto solo in area un cross di Radovanovic e segna il definitivo 3-1. Questo successo illude il Pisa che a fine stagione retrocede in C sul campo e poi ripartirà dalla serie D proprio nell’anno del centenario. Adesso quei ricordi per fortuna sono molto lontani.