Un 2-2 che entra nella storia del Pisa, non tanto e non solo per la salvezza in B conquistata ma perché il pubblico di casa iniziò improvvisamente a stare dalla parte dei nerazzurri. Quella della stagione 1966-67 è una delle gare più emozionanti del Pisa a Reggio Calabria che fa il pari con quella vinta nella stagione scorsa al Granillo per 2-1 in rimonta con reti di Masucci e Sibilli, subentrati dalla panchina. Ma stavolta facciamo un passo indietro a un calcio italiano che aveva iniziato da poco tempo a introdurre le sostituzioni. Inizialmente solo per i portieri grazie alla figura del mitico dodicesimo, che in quel Pisa era di proprietà del giovane Roberto Marconcini, vice del titolare Giovanni De Min.
Finale mozzafiato. Il 18 giugno 1967 va in scena l’ultima giornata di campionato. La Reggina è già salva, mentre il Pisa cerca un punto per evitare guai. I nerazzurri dopo l’avvento di Renato Lucchi in panchina hanno iniziato a macinare punti salvezza dopo il pareggio di Varese, i biancorossi saranno promossi in A, e le due vittorie casalinghe contro Catanzaro e Verona. Il Pisa cerca almeno un punto però deve attendere informazioni dagli altri campi nella speranza che arrivino buone notizie soprattutto da Catania dove è di scena il Savona, uno degli avversari del Pisa nella lotta salvezza, contro i rossoazzurri terzi e che non devono chiedere nulla al campionato. Le altre due squadre in lizza per evitare la C sono Livorno e Novara. La Reggina come detto è già salva ma il Comunale è strapieno per salutare la buona stagione dei calabresi che chiudono con un dignitoso decimo posto. Il pubblico incita a gran voce la propria squadra che si porta in vantaggio al 13′ con Mupo. Il gol invece di scuotere i nerazzurri li gela, nonostante in campo ci sia un caldo infernale. La Reggina va più volte vicino al raddoppio e il Pisa pensa più a cosa succede sugli altri campi. Il primo tempo si chiude sull’1-0, mentre a Catania il Savona pareggia per 0-0.
Mascetti decisivo. A inizio secondo tempo Emiliano Mascetti, il futuro diesse del Verona scudettato, pareggia con una zampatina in area di rigore. Un gol che sembra mettere a posto la questione salvezza per la gioia del presidente Giuseppe Donati in tribuna. Il pari dura un minuto. Al 49′ Gasparroni segna una clamorosa autorete spiazzando Di Min. Inoltre arriva la notizia che il Savona è passato in vantaggio a Catania. Il Pisa è momentaneamente in C. Il presidente Donati nel libro Pisa olè di Renzo Castelli racconta quel momento: < A questo punto accadde un fatto che mi sarà difficile dimenticare. Il pubblico reggino, ventimila persone, si alzò in piedi scandendo a gran voce Pisa, Pisa. Sembrava di essere all’Arena davanti ai nostri tifosi>. I nerazzurri sembravano non credere a quello che stava accadendo. Il pubblico di Reggio probabilmente aveva visto un Pisa volenteroso che però non riusciva a far girare le gambe iniziò a stare dalla parte nerazzurra. La squadra un passo alla volta riprende coraggio. Non c’erano le dirette radiofoniche e quindi la squadra non sapeva il risultato di Catania in tempo reale e allora si butta alla ricerca del pareggio. A un minuto dalla fine Mascetti lascia partire un gran tiro da fuori area e segna il gol salvezza. Per la gioia di tutti e tra gli applausi dei reggini. Si salvano anche Novara e Livorno, nonostante la sconfitta per 3-0 con il Verona.
Un punto di partenza. La salvezza sarebbe comunque arrivata visto che il Savona venne sconfitto per 2-1. Ma resta la grande sofferenza di quel momento. E’ ancora Donati a parlare: < Io, purtroppo, sia per la gioia incontenibile, sia per la grande emozione vissuta vidi solo il pallone che entrava in rete ritrovandomi poi a fine gara disteso su un lettino dell’ambulatorio dello stadio, tirato su da una robusta iniezione di coramina>. E’ la seconda salvezza di fila all’ultima giornata, dopo il 3-0 di Reggio Emilia dell’anno prececdente, e in pochi pensano che proprio a Reggio Calabria parte la scalata alla serie A. Nell’estate del 1967 Mascetti e Di Min vanno al Verona in cambio dell’attaccante Sandro Joan e un bel gruzzolo di soldi. Proprio Joan , bocciato dall’allenatore del Verona Nils Liedholm, segnerà ben 13 reti, tre proprio all’Hellas, e sarà uno dei protagonisti della prima storica promozione in A del Pisa. Ma anche il Verona sarà promosso grazie anche ai due ex nerazzurri. Ma questa è un’altra storia. Nata proprio in quel torrido pomeriggio di Reggio Calabria. Una storia di un calcio davvero d’altri tempi.