L’ultima vittoria del Pisa ad Alessandria risale alla stagione trionfale in C2 nel 1998-99. Una giornata indimenticabile con il Pisa di D’Arrigo che centra la sua quarta vittoria di fila dall’inizio del campionato grazie a un colpo di testa di Paolo Andreotti. Quasi mille tifosi in Piemonte con un treno speciale. Un entusiasmo ritrovato dopo due anni di delusioni.
Trasferta chiave. Il Pisa nell’estate 1998 volta pagina. I presidenti Gerbi e Posarelli affidano la squadra a un allenatore che conosce bene la categoria come Francesco D’Arrigo. Il tecnico lucchese dopo la grande esperienza a Pontedera, promozione in C1 con tanti record e vittoria sulla nazionale di Sacchi alla vigilia di Usa 94, è andato avanti tra alti e bassi. Pisa per lui è l’occasione del rilancio. Il nuovo diesse è Giovanni Botteghi, assieme a D’Arrigo crea una mini rivoluzione che in breve tempo si rivelerà vincente. In attacco arrivano Ricci e Muoio e in difesa l’ex Livorno Marcato. A centrocampo Moro, Mobili e Del Bianco, in difesa Lauretti e il baby scuola Juventus Zazzetta e in porta Verderame. Punti fermi Paolo Andreotti e capitan Cei, più i tanti giovani pisani tra cui Emiliano Niccolini che segna la prima rete stagionale del Pisa nel 3-0 al Borgosesia. Arrivano poi le vittorie in casa dell’Albinoleffe e all’Arena con lo Spezia con un bella azione rifinita in rete da Paolo Andreotti. Alessandria diventa il test giusto per provare la forza del Pisa. I grigi alla vigilia avevano, come quest’anno, il ruolo di favoriti. L’avvio della squadra dell’ex Genoa Maselli non convince e contro il Pisa servono punti.
Prova di forza. Mille tifosi nerazzurri raggiungono il Moccagatta il 27 settembre 1998. Cielo grigio, neanche a farlo apposta, e classica giornata autunnale. Nel settore ospiti palloncini nerazzurri e bandiere al vento. L’Alessandria schiera giocatori di livello come Melara, Scaglia, Gasparini e la punta Romairone ma non mette mai paura al Pisa. D’Arrigo schiera la squadra in maniera perfetta con Del Bianco che domina il centrocampo, recuperando tanti palloni e impostando il gioco. Non sembra di vedere una partita e un giocatore di C2 . Purtoppo l’ex centrocampista del Cesena si farà male sette giorni con la Sanremese chiudendo la sua stagione e al suo posto arriverà un altro centrocampista fuori categoria come Pasquale Logarzo. Poche emozioni nel primo tempo ma il Pisa, in maglia rossa, controlla la partita e nella ripresa il protagonista diventa il portiere di casa Lafuenti .
La zuccata di Re Paolo. Il Pisa insiste ma non trova il gol grazie alle prodezze del futuro portiere del Livorno. A un quarto d’ora dalla fine D’Arrigo toglie Ricci e inserisce Danilo Neri. Il magro attaccante arrivato la stagione precedente dall’Iperzola è stato fino a quel momento quasi un oggetto misterioso: 19 partite e tre reti, una molta bella al Tolentino. L’attaccante romagnolo si mette subito in mostra e dalla destra crossa al centro, pronto inserimento di Paolo Andreotti che di testa indirizza la palla nell’angolino; Lafuenti però si allunga e mette in angolo. Al minuto 85 la scena si ripete, ma stavolta Andreotti schiaccia il pallone sempre di testa ma con ancora più forza e precisione, Lafuenti è battuto e Paolo con tutta la squadra corre a far festa con i tifosi. I tifosi proprio in quella stagione gli dedicano una bandiera a due saste con la corona di Re. Il Pisa vince e resta primo a punteggio pieno facendo anche un pieno di entusiasmo per come è arrivata quella vittoria: in extremis ma con grande autorità . La più bella vittoria in trasferta di quella stagione che vedrà il Pisa vincere ben 8 volte lontano da casa.