Un pareggio per 1-1 a Cagliari è sicuramente un risultato positivo, arrivato anche dopo una buona prestazione complessiva, ma resta comunque la sensazione che il Pisa in Sardegna avrebbe potuto vincere.
Occasione persa ma c’è del buono in questo punto. Non solo perché era passata in vantaggio con Morutan ma perché la squadra di Liverani, al netto di individualità di primo livello, come abbiamo visto con il solito Lapadula, è apparsa un po’ confusionaria e ancora alla ricerca di una propria identità. Quella identità, che al netto di pregi e difetti, possiede il Pisa di D’Angelo che non perde da sette partite, otto contando il pari ottenuto con Maran a Venezia, ma che probabilmente deve trovare maggiore sicurezza in situazioni favorevoli come quella di ieri. Nonostante Cagliari sia, anche storicamente, un campo difficile per i nerazzurri.  A Benevento era mancato un pizzico di coraggio per andare a far male a una squadra che solo ieri ha vinto la prima partita dell’era Cannavaro, ieri il Pisa si è fatto sorprendere alla prima grossa distrazione da una squadra che nell’ultimo mese e mezzo ha conquistato appena 7 punti in altrettante partite. Se da una parte può essere un’occasione persa per allungare sulla zona playout e avvicinarsi a quella playoff va anche detto che lo spirito e la compattezza della squadra infonde grande fiducia. E i risultati, considerando ovviamente solo il periodo di D’Angelo, sono più che lusinghieri. Dopo la sosta, utile a recuperare Gliozzi e Nicolas in attesa del rientro dei sei nazionali, arriva la Ternana a Pisa quando mancherà sicuramente Calabresi per squalifica( ieri ha preso il quinto giallo). Non sarà facile ma con un successo D’Angelo può tornare a marciare al ritmo di due punti a partita. E comunque adesso i nerazzurri hanno sei squadre alle spalle. Per molti quasi utopia se pensiamo da quale situazione di classifica è ripartito D’Angelo.
Nel segno di Morutan. D’Angelo si è presentato a Cagliari reinserendo tra i titolari Calabresi, grandi difficoltà per lui specialmente nei duelli aerei con Deiola, e Touré, che al netto di qualche passaggio sbagliato ha dato energia al centrocampo, al posto di Esteves e Ionita entrati poi nel finale. Rispetto all’undici che ha battuto 3-1 il Cosenza si rivede anche Rus a formare la coppia di centrali con Barba e Matteo Tramoni in attacco con Torregrossa e Morutan. Proprio il rumeno serve subito un cioccolatino a Matteo Tramoni che ancora una volta si dimostra poco freddo sotto porta e poi manda in gol Torregrossa che però è in fuorigioco. Nel mezzo il Pisa chiede anche un rigore per un fallo di mano di Capradossi ma l’arbitro Rutella, dopo consulto al var, lascia correre. Il Pisa gioca venti minuti a ritmi alti e quando cala fisiologicamente ha il merito di concedere poco o nulla al Cagliari che si fa vedere solo con giocate estemporanee di Viola e Nandez e per l’elettricità di Lapadula che è sempre un brutto cliente da amrcare. Al netto di una sbavatura di Rus però nel primo tempo l’unica vera chance concessa dal Pisa è un colpo di testa alto di Deiola su cross di Nandez. Il Pisa è trascinato soprattutto da Morutan che a inizio del secondo tempo è bravo a intercettare un retropassaggio errato di Altare e mettere a sedere Radunovic portando avanti il Pisa.
Ancora Lapadula sulla strada del Pisa. A quel punto inizia la girandola dei cambi e Liverani azzecca la mossa di Luvumbo che quanto meno mette un po’ di apprensione sul lato di Beruatto. Torregrossa rischia l’autogol prima di esser sostituito da Masucci, esce anche Tramoni senior per Sibilli, ma la squadra per oltre un’ora non rischia praticamente niente per merito esclusivo del Cagliari. E’ questo il rimpianto più grosso. Sul gol del pareggio Luvumbo trova spazio a sinistra, Marin contrasta con un attimo di ritardo, e Rus lascia a Lapadula quello spazio che non gli devi lasciare. Il nazionale peruviano fa ancora male al Pisa come nella semifinale playoff con il Benevento, stavolta di testa. Il Cagliari si rianima e Viola impegna Livieri ma tutto sommato l’occasione più clamorosa del finale è ancora del Pisa. Il nuovo entrato Mastinu pennella un gran cross da sinistra e Touré si inventa una giocata straordinaria, peccato che anche Radunovic sia in uno stato di grazia e vola ad alzare sopra la traversa. Il tedesco era ormai pronto per esultare. Applausi a entrambi e applausi anche alla squadra nonostante il rammarico per non averla vinta.