La sconfitta per 4-3 del Pisa di Rolando Maran a Cittadella fa male per una serie di motivi. Al netto delle sette assenze, tra squalificati e infortunati, del cantiere aperto in ritardo e di una squadra che, come è normale che sia, deve trovare ancora i meccanismi giusti e mettere insieme il suo spirito internazionale, non possiamo far finta che le decisioni del Var e dell’arbitro non abbiano avuto un ruolo decisivo. Nove mesi fa tre espulsioni, ieri sera tre rigori contro(uno parato da Nicolas). Insomma, su questo campo al Pisa non gliene va dritta una.
Tanti dubbi. E’ giusto partire proprio da dove si è decisa la gara. Ovvero all’inizio del secondo tempo. Quando il Cittadella stava effettivamente prendendo campo ma la svolta della partita, sul punteggio di 1-1, è arrivata soprattutto quando il Var ha richiamato l’arbitro Luca Zufferli per rivedere un’azione in area nerazzurra. Un presunto tocco di mano di Masucci sul quale il direttore di gara aveva lasciato correre. Si va al monitor e Zufferli ribalta la sua decisione. Dal dischetto Baldini si fa respingere il tiro da Nicolas, poi Cassandro calcia sul fondo e solo in un secondo momento viene a contatto con Marin. L’arbitro anche in questo caso decide di non dare il rigore ma il Var, dove c’è Marco Serra, lo richiama di nuovo. Si torna davanti allo schermo e si perdono altri minuti. Decisione ribaltata di nuovo e stavolta Baldini segna. L’unico rigore che appare netto è il terzo, assegnato per un mani di Jureskin ingenuo e netto, dopo che il Cittadella aveva già fatto tris con un’autorete di Hermannsson con De Vitis che non aveva fatto in tempo a rientrare. L’ex Asencio dal discetto segna, non andava in gol in Italia da Cosenza-Pisa del 24 luglio 2020, e come al solito fa polemica contro portandosi l’indice verso il naso. Ma è il Pisa a dover pretendere rispetto anche da chi designa gli arbitri. Anche perché oltre agli episodi dubbi il recupero doveva essere più corposo degli 8 minuti totali concessi da Zufferli. L’esordio di una squadra che è arrivata a un passo dalla serie A non doveva esser affidata a un arbitro reduce da un lungo infortunio con appena 8 presenze in B, che magari diventerà anche il più bravo di tutti, ma a uno più esperto.
Aria nuova ma è la vecchia guardia ad aprire le danze. C’è stata però anche una partita che ha mostrato qualche pregio e qualche difetto della nuova squadra nerazzurra. Maran ha puntato ancora sul 4-3-2-1 e ha messo subito in campo Ionita, un paio di allenamenti con i nuovi compagni, e fatto debuttare in B Esteves e Jureskin sulle fasce orfane degli squalificati Calabresi e Beruatto. Il portoghese ha fatto vedere di avere talento, corsa e anche qualche cross in canna al netto di una fase difensiva da mettere a punto. Con Touré si è trovato bene e anche il tedesco è tornato a giocare su livelli accettabili dopo il calo della seconda parte della passata stagione. Il croato Jureskin è invece andato spesso in difficoltà nell’uno contro uno con Cassandro e Antonucci, che lo salta secco in occasione dell’autorete di Hermannsson, ma aveva comunque contribuito a portare in vantaggio il Pisa al 27′ del primo tempo. Cross per De Vitis, sponda per Masucci che con una splendida girata la mette all’incrocio. Tante novità ma il primo gol porta la firma di due fedelissimi nerazzurri. Tano l’infinito e De Vitis il duttile che a sorpresa era stato inserito da Maran come difensore centrale al posto di Canestrelli. Non farà toccare palla ad Asencio fin quando ci sarà partita e nel primo tempo si intende bene con Hermannsson che poi cala alla distanza.
Cosa va e cosa no. Lo spirito d’iniziativa è stato quello giusto ma alcune cose necessitano della necessaria messa a punto. Il primo gol nasce da un calcio d’angolo regalato e da una successiva distrazione generale che permette a Baldini di calciare indisturbato dal limite dell’area. Buono lo schema dei padroni di casa ma non si doveva stare troppo schiacciati ina rea su quella palla rasoterra. Marin davanti alla difesa al posto di Nagy ha fatto quel che ha potuto ma un po’ di filtro è mancato. La reazione dopo il secondo gol del Cittadella è stata buona e solo un reattivo Kastrati, bravo anche su Marin sul 4-1, e un colpo di testa di De Vitis uscito di un soffio hanno negato il gol del pari. I cambi arrivano dopo il quarto gol del Cittadella e quello che ha inciso più di tutti è stato sicuramente quello di Morutan. Sono del romeno arrivato dal Galatasray i due palloni che portano ai gol di testa di Sibilli, su calcio d’angolo, e di Canestrelli che nel finale aveva sostituito De Vitis. Troppo tardi, purtroppo, per le speranze di rimonta. Adesso si attende l’arrivo dei fratelli Mateo e Lisandru Tramoni e di completare il mercato probabilmente con un altro attaccante e iniziando a sfoltire la rosa cedendo quei giocatori che non rientrano nei piani. Con il Como, per il debutto casalingo, rientreranno Calabresi e Beruatto e con una settimana in più nelle gambe Mara, e tutti i tifosi, sperano di poter finalmente gioire. Quattro gol in entrambe le prime gare ufficiali, al netto delle giuste recriminazioni, sono effettivamente troppe.