Davide Moscardelli ha rappresentato senza dubbio uno dei simboli del calcio pisano degli ultimi tre anni. Fu il primo acquisto della ripartenza nel 2018, dopo una prima stagione deludente lo Sporting Club provò a rinnovare la squadra iniziando da allenatore (D’Angelo), direttore sportivo (Gemmi) ed anche calciatore di riferimento nonchè poi capitano. In neroazzurro il Mosca vincerà al primo tentativo il campionato contribuendo a riportare il Pisa in B (la sua prima promozione in una carriera comunque ricca di soddisfazioni) poi dopo una buona stagione con un gol spettacolare a Trapani ha deciso di chiudere con il calcio giocato (a lui dedicammo un articolo proprio dopo quella decisione). A quel punto, tanto era il legame con la società e la città ha deciso di rimanere intraprendendo l’esperienza di collaboratore tecnico di Luca D’Angelo, in precedenza prima suo compagno di squadra e poi suo allenatore. Per la prima volta dalla fine del contratto con il Pisa Moscardelli parla e lo fa dalle colonne del portale TuttoPisa.
Si è chiusa una pagina straordinaria per te e per il Pisa, che bilancio fai di questa esperienza?
“Beh, sicuramente positivo, finire la carriera in una piazza così è certamente una cosa molto bella. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa famiglia, perché proprio questo si era creato, poche volte mi è capitato di sentire queste sensazioni. Dall’anno della promozione, la rimonta dopo il girone d’andata ci ha unito tutti, giocatori, staff e pubblico”.
Da calciatore che emozioni ti porti dietro dall’esperienza a Pisa?
“Certamente quello di aver vinto un campionato alla soglia dei quarant’anni, soprattutto per come è arrivato con quella rincorsa spettacolare. Poi ovviamente la finale di Trieste con quello stadio, per fortuna ancora con tantissima gente. Insieme a quei giorni, mi porto dietro anche la mia presentazione all’Arena dove c’erano tanti tifosi ad aspettarmi“.
L’ultimo anno invece in questa nuova veste come è andato?
“È stata sicuramente una cosa nuova per me, ho cercato di dare il massimo con l’esperienza accumulata negli anni. Il mio era un ruolo marginale ma ho cercato comunque di dare il massimo e fare ciò che mi si chiedeva“.
È il primo anno senza un ritiro estivo per te. Quali sono le tue sensazioni in questo momento?
“Diciamo che da calciatore questo non era il momento migliore, perché nel pieno dell’estate dovevi partire ed andare in ritiro. Adesso magari sarebbe stato bello partire, ti rendi conto di quanto ti mancano le cose quando non le puoi più avere, però sono in famiglia, sto a casa, male non sto”.
E quali sono i progetti futuri di Davide Moscardelli?
“Non lo so, ho sempre detto di voler rimanere nel calcio, ma non per forza in campo come allenatore o aiutante.
Mi è sempre piaciuto fare televisione, il commentatore tecnico, ma so che è complicato. Ora sono stato in vacanza, ho sempre un po’ di tempo per pensarci“.
Parlando del Pisa di oggi, dopo tre anni i nerazzurri cambieranno molto.
È giusto questo cambiamento e che campionato potrà fare la truppa di D’Angelo?
“Se è giusto lo dirà solo il campo, è una scelta che ci può stare, come quella di tenere lo zoccolo duro dopo la promozione. Ci sta ringiovanire, anche perché ci sono tanti ragazzi giovani molto bravi. Non so che campionato potrà fare ma il mio augurio è che possa fare sempre meglio“.
Tra lo zoccolo duro c’è sicuramente mister D’Angelo. Giusto proseguire con lui?
“Giusto per quello che ha fatto, conosce la piazza, l’ambiente, si è integrato bene, sa da dove ricominciare per fare un bel campionato”.
In cosa è migliorato?
“Ha avuto una crescita lui come la squadra. Il primo merito di questa maturità del gruppo è suo perché è il comandante“.
Se dovessi scegliere tre foto da incorniciare nei tuoi anni a Pisa, quali momenti scegli?
“Ti posso dire, che tra l’altro è una foto che ho stampato realmente , il tiro con la Triestina in casa nella finale play-off. Poi un’altra è il momento in cui alziamo la coppa a Trieste ed infine il ritorno al goal a Trapani in rovesciata che è un altro momento in cui mi sono emozionato veramente tanto“.