La sconfitta per 3-1 a Frosinone è l’undicesima di una stagione in cui il Pisa ha sprecato troppe occasioni e si è dimostrato fragile nella gestione dei risultati. E non solo. La squadra anche ieri ha regalato un bonus agli avversari con il gol decisivo nato da un errore individuale. Ieri è toccato a Gori, uno che raramente sbaglia e spesso ha salvato il Pisa, ma questa dell’errore gratuito è stata una costante del Pisa confermata anche nel pomeriggio bagnato di Frosinone. Adesso serve ritrovare calma e concentrazione per scacciare qualsiasi paura, la salvezza resta comunque a un passo, a cominciare dalla partita di martedì con il Venezia. Non bisogna scherzare con il fuoco. Il Pisa ieri è stato a tratti in controllo, soprattutto nella prima parte del secondo tempo, ma non è riuscito a piazzare il colpo vincente dimostrandosi meno cattivo e determinato di un Frosinone che doveva vincere per forza ma a un certo punto aveva avuto anche paura di perdere. E lì al Pisa è mancato il killer instinct.
Botta e risposta. Grosso ha vinto la sfida con D’Angelo perché ha azzeccato la mossa a sorpresa di piazzare due attaccanti di peso come Novacovich e Parzyszek puntando sul 3-5-2 mettendo inizialmente un mancino a destra, Zampano, e un destro a sinistra, D’Elia. La grande novità nel pisa era rappresentata soprattutto dall’impiego di Sibilli, non male la sua prova anche se è mancato un po’ in fase di conclusione, e dal ritorno in mezzo al campo di De Vitis che fino a quando D’Angelo lo ha tenuto dentro è stato decisamente tra i migliori. Il primo tempo viveva soprattutto delle due fiammate verso metà tempo. Prima Parzyszek segnava di sinistro dopo una sponda di D’Elia, in anticipo su Birindelli su cross da destra di Zampano che sistematicamente metteva in difficoltà un Beghetto più bravo ad attaccare che a difendere. La cosa buona è che dopo il gol subito il Pisa aveva la forza di andare ad attaccare l’area con tanti uomini e rimetteva subito le cose a posto con un tocco in mischia da vero rapace di Marconi. I ciociari chiedono il fuorigioco ma in precedenza poteva starci un rigore per il Pisa, trattenuta di Brighenti su Caracciolo, e D’Elia meritava il secondo giallo e invece uscirà per infortunio al 35′ costringendo Grosso a riportare Zampano a sinistra per inserire Tribuzzi a destra. La spinta sarà meno costante ma il Frosinone comunque crea qualcosa in più nei primi 45 minuti sempre con il solito tema sulle fasce e sugli inserimenti di Vitale ma anche per vie centrali con Novacovich che va vicino al gol. Benedetti (ammonito sarà squalificato con il Venezia) è sempre in difficoltà sul gioco aereo e a centrocampo, tolto de Vitis, la manovra è piuttosto lenta anche se in chiusura di tempo Marconi sfiora il bis di tacco sugli sviluppi di un corner di Gucher.
I cambi non portano sprint. Nella ripresa il Pisa parte meglio e prende campo. Tiene palla, soffre meno sulle fasce, dove qualche cross inizia ad arrivare, e cerca di far male al Frosinone ma quando si arriva al dunque manca sempre qualcosa. Discorso a parte per Marconi che resta sempre il più pericoloso provandoci in rovesciata e di testa e soprattutto creando la solita superiorità nel gioco aereo. Sibilli è bravo a creare spazi e a subire falli ma sbaglia spesso l’ultimo passaggio come nell’occasione in cui poteva mandare in gol Marconi. L’occasione più nitida capita a Gucher che però si fa respingere il tiro da Bardi. Le sostituzioni sono decisive. Grosso riporta equilibrio al centrocampo con Gori e soprattutto con Kastanos, mentre D’Angelo prima toglie Sibilli e poi De Vitis per inserire Vido e Mastinu che va a fare il trequartista con Gucher che torna a centrocampo. Il lavoro di Marin e Mazzitelli diventa meno efficacie senza De Vitis e via via la manovra perde d’intensità. Vido si vede una volta al tiro, debole tra le braccia di bardi, e Mastinu si fa notare solo per un giallo. La partita comunque sembra scivolare via su un tutto sommato buono 1-1 quando arriva l’errore di Gori sulla punizione da trequarti di Maiello sulla quale capuano sovrasta Marin ma non avrebbe mai segnato senza la distrazione del portiere nerazzurro. Il tempo per recuperare ci sarebbe, un quarto d’ora, ma il Pisa mentalmente crolla in quel momento. D’Angelo toglie le mezzali Marin e Mazzitelli e butta dentro gli attaccanti Marsura e Palombi per l’assalto finale. La gara si incattivisce e il Frosinone ha gioco facile trovando anche il terzo gol al novantesimo quando Benedetti stende in area Novakovich e Maiello segna dagli undici metri. Il Frosinone non vinceva in casa dal 6 dicembre scorso e in totale non conquistava tre punti da sette giornate. Una boccata d’ossigeno in chiave salvezza per Grosso. Il Pisa invece non deve abbassare la guardia e meditare sui soliti cali d’attenzione.