Solitamente si presenta davanti ai microfoni nei momenti più difficili, ma stavolta ha fatto uno strappo alla regola il direttore generale Giovanni Corrado che ha parlato dopo il 3-0 inflitto alla Cremonese:” Credo onestamente che il Pisa abbia fatto tante altre belle prestazioni, ma oggi abbiamo fatto una grande partita contro una squadra che, se non andrà in Serie A, almeno ci andrà molto vicino, composta da giocatori che saranno senza dubbio il futuro del nostro calcio. Abbiamo fatto una grande prestazione perché, da un punto di vista della carriera, il Pisa ha ragazzi altrettanto giovani che sono stati forse sottovalutati e hanno tante prospettive per il futuro. Nella classifica tra le squadre più importanti siamo avanti con tutte e questa è la dimostrazione che è stato fatto un buon lavoro. Tutto lo spettacolo di oggi però non conta più nulla in vista dell’Ascoli. Il calendario del Pisa è il più difficile di tutte in un campionato che ha la media più alta tra i punti delle prime in classifica nella storia della Serie B. Voglio poi fare una menzione per il pubblico: l’anno scorso per il Pisa è stato un anno difficile e perdere questo pubblico è stato un grande danno per noi che abbiamo tifosi così appassionati. Cerchiamo sempre di fare squadre importanti, ma la realtà è il percorso di maturazione che fa la differenza. Abbiamo giocatori come Marin che non è lo stesso del primo anno di Serie B e oggi è un leader nello spogliatoio oppure come Sibilli, prima più estemporaneo, oggi più concreto. Ci aspettavamo di fare una squadra che fosse sottostimata da terzi, ci sono ancora nove partite da qui alla fine del campionato. Mi chiedono spesso perché abbiamo fatto un mercato così importante a gennaio con la squadra prima in classifica e rispondo sempre che non facciamo valutazioni solo sul risultato. Il pubblico di Pisa sa apprezzare e sono stato molto contento. Mi auguro che le ultime quattro partite in casa di avere lo stesso pubblico. Lucca? Sono stati i 18-20 minuti di Lorenzo con la maglia del Pisa; ci tiene, vuole fare carriera e lo farà. Perché ha giocato per la squadra, non ha giocato solo per il gol ed è in un percorso di crescita. Ha avuto anche tante responsabilità perché doveva giocare spesso anche quando non avrebbe dovuto per via dei suoi problemi fisici, ma non può però accollarsi le aspettative di una città che manca dalla Serie A da 30-31 anni. D’Angelo lo sta facendo crescere, così come la società e crediamo molto in lui. Conta sempre la qualità dei minuti e non la quantità. Al 3-0 ho pensato al 4-1 di Carrarese-Pisa, uno dei momenti più bassi che sembrava essere anche uno dei momenti più disastrosi. Eravamo undicesimi. Oggi l’importante è non dimenticarsi da dove veniamo”.
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