Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore” cantava Francesco De Gregori ed è vero, non si può valutare un calciatore solamente per un calcio di rigore realizzato o sbagliato. Però la questione penalty in casa neroazzurra inizia a pesare. Contro la Ternana il Pisa ha sbagliato il quarto calcio di rigore della propria stagione. Stavolta a fallire il tentativo di trasformazione dagli undici metri è stato Ernesto Torregrossa che non è riuscito a ripetersi dopo la realizzazione del penalty con l’Alessandria: rigore sulla traversa. Il numero 10 arrivato dalla Sampdoria è il quarto calciatore diverso per quattro rigori falliti: prima di lui avevano sbagliato Gucher (ininfluente sul 2-1 con il Monza), De Vitis (a Crotone) e Lucca (con il Perugia). In rete dal dischetto proprio il numero 9 contro la Reggina (sua ultima rete il 2 ottobre), Cohen (col brivido) a Cosenza e il già citato Torregrossa.

Una tendenza quella dei rigori sbagliati che coinvolge anche altre squadre: Ternana e Cremonese infatti ne hanno realizzato solo 1 su 4 (75% falliti), il Frosinone 1 su 3 (66% sbagliati), in percentuale più del Pisa (57%) che però è la squadra che ne ha sbagliati più di tutte le altre (4). In Serie B su 77 calci di rigore concessi ne sono stati sbagliati 21 che equivalgono al 27%: un dato non di poco conto. 100% di trasformazioni per Ascoli (6 su 6), Crotone (4), Benevento, Monza e Reggina (3), Brescia (2) e Cosenza (1). Ben 8 rigori trasformati su 9 concessi (record) per il Como: chirurgico Cerri dal dischetto 5 su 5. Con due rigori ciascuno i portieri che ne hanno neutralizzati di più sono Leandro Chichizola (Perugia), Gianluigi Buffon (Parma) e Nikita Contini (Vicenza ma entrambi parati quando era a Crotone): una curiosità su quest’ultimo, il terzo rigore calciato con l’estremo difensore ex Siena e Pontedera tra i pali è stato fallito da Garritano che lo calciò fuori. Particolarità per il Parma infine: unico club di Serie B senza calci di rigore a favore.