Ripensando al 17 giugno del 2007 molti pisani riassaporano un sogno diventato realtà: conquistare la B dopo 13 lunghi anni proprio il giorno di San Ranieri. La festa del patrono non poteva essere onorata in maniera migliore in quello che è diventato il giorno perfetto dei ragazzi di Piero Braglia. In quella partita giocata 14 anni fa uno dei protagonisti assoluti fu Fabrizio Ferrigno, scomparso lo scorso 14 ottobre a soli 47 anni dopo una lunga malattia. Ferrigno disputò una stagione straordinaria, impreziosita da 8 gol e tanti assist vincenti, e durante quei playoff scese in campo in precarie condizioni fisiche. Sposando in pieno lo spirito del vero lottatore che è stato dentro e fuori dal rettangolo di gioco. A lui dedichiamo questo articolo.
L’attesa. Dopo la sconfitta per 1-0 all’andata il Pisa deve assolutamente vincere per conquistare la promozione. con un gol di scarto si va ai supplementari e se il risultato non cambia sarà B dopo 120 minuti. Il lunedì mattina, all’indomani della trasferta in Brianza, i biglietti sono già esauriti nel giro di poche ore. Una fila interminabile con tanti tifosi che resteranno a bocca asciutta. La settimana scorre lenta con la squadra che si allena a porte aperte e una città intera che non parla d’altro. La notte della vigilia la città è vestita a festa per la Luminara. Sui lungarni fanno sfoggio le consuete biancherie ma anche tante bandiere nerazzurre. Ci si abbraccia tra fratelli di sciarpa, anche se sconosciuti, e ci si commuove pensando a cosa potrebbe succedere poche ore dopo. Nessuno lo dice ma dentro il cuore dei tifosi c’è la convinzione che è arrivato il mopmento giusto. Convinzione rafforzata al pensiero dalle caratteristiche dei calciatori di Braglia. Convinti, decisi, pratici. Che badano poco alla forma e tantissimo alla sostanza. Incarnando lo spirito del proprio tecnico. Molti tifosi non chiudono occhio.
Il giorno dei giorni. A mezzogiorno del 17 giugno, quando mancano quattro ore al fischio d’inizio, il quartiere di Porta a Lucca è già pieno di tifosi. Tutti vogliono vedere la partita delle partite. Si entra presto anche per incitare la squadra fin dal riscaldamento. Il primo coro della Nord è per Piero Braglia che saluta e si commuove appoggiando la testa al palo della porta sotto la Curva Nord. Quella porta che non troppo tempo più avanti si gonfierà facendo esplodere la gioia di un popolo intero. Prima del fischio d’inizio di Valeri oltre 17mila tifosi sventolano bandiere nerazzurre e rossocraciate. L’appuntamento con la storia non può essere rimandato.
La sblocca Ceravolo. La partita è spigolosa, dura, e a farla è ovviamente il Pisa. I nerazzurri sono trascinati soprattutto da Ferrrigno che ci prova su punizione e reclama anche un rigore. Il Pisa aumenta il ritmo e passa al 39′ con un’azione da manuale: Ferrigno sulla trequarti aggancia un pallone proveniente dalle retrovie e allarga a sinistra per Biancone che mette in area e trova Ceravolo pronto a scuotere la rete di Rotoli. E’ l’1-0 che fa venir giù l’Arena. Ai playoff Ceravolo diventa l’uomo in più: due gol determinanti con il Venezia in semifinale, uno all’andata e uno al ritorno, e la rete che sblocca la gara più importante. Non male per un ragazzo di vent’anni arrivato a Pisa in gennaio in cambio del portiere Puggioni. Che poi sarà tra i protagonisti dei festeggiamenti in città.
Il tempo che non passa mai. Il secondo tempo vede il Monza alla ricerca del gol e il Pisa pronto a far male in contropiede. Al 3′ Calori vede Ceravolo partire sulla destra, l’attaccante fila spedito verso l’area pronto a ricambiare il favore a Biancone, che però non riesce a metterla in rete mandando di poco a alto sopra la traversa con un insolito colpo di petto. Il Monza si affida soprattutto a Borgobello ma l’attaccante prima si fa parare un tiro da fuori da Morello, bravissimo soprattutto all’andata, poi, dopo una percussione di Gentile, si trova solo a centro area ma calcia in curva. Lo stesso Borgobello chiederà anche un rigore per un contatto in area con il nuovo entrato Braiati. Il Pisa si difende con le unghie e con i denti: Zattarin e Raimondi chiudono ogni varco. Si va ai supplementari.
“O pallonetto” di Ciotola. La sofferenza sugli spalti è enorme, ma il Pisa concede poco o nulla ma si sa che quando non la chiudi la beffa è sempre dietro l’angolo. E da queste parti di beffe ne abbiamo viste fin troppe. Acireale, Brescello, AlbinoLeffe sono nomi che hanno fatto perdere il sonno a generazioni di tifosi. Ma con il Monza no, non può andare tutto storto. I supplementari sono ancora più agonici del secondo tempo. Il Pisa si difende e cerca di ripartire con il Monza che è guidato più dalla forza della disperazione che dalle idee. E poi esplode il secondo boato: Braiati è bravo a rubar palla al limite dell’area nerazzurra e avviare un contropiede, a quel punto Biancone lavora un altro gran pallone e serve l’altro subentrato Ciotola che sembra tener palla sulla destra , ma poi con una serie di dribbling e finte mette in ginocchio la difesa monzese e con un pallonetto bellissimo batte Rotoli. E’ il 2-0, è la serie B. Non ci sono più dubbi. Nelle interviste Ciotola racconterà che quando tutti pensavano che si recasse alla bandierina per far scorrere il tempo nella sua testa c’erano altre idee: < Ho pensato, ora gli faccio o pallonetto>.
La notte della gioia. La partita viene sospesa per pochi minuti perché c’è già gente in campo. Si riesce comunque a riprendere e al fischio finale esplode la festa. Stavolta possono entrare tutti in campo a cercare una maglia e a portare in trionfo i giocatori e il presidente Covarelli. Piero Braglia si gode il successo ma annuncia che il suo compito a Pisa è finito. Passerà alla Lucchese. Pisa non sta nella pelle e si prepara a una specie di Luminara bis. Un pullman scoperto con tutta la squadra passa dalle vie del centro, tra due ali di folla impazzite di gioia. Tutto il centro storico è un carosello continuo dalla sera fino all’alba. E’ un trionfo meritato per la squadra guidata da una difesa di ferro e da un gruppo di giocatori esperti che conoscevano come le loro tasche le insidie della categoria. Una delle squadre più amate dai tifosi perché in campo tutti davano il 100%, fino all’ultima goccia di sudore.
La rosa e i gol. I protagonisti di quella promozione meritano tutti di esser citati in ordine alfabetico: Eddy Baggio, 16 presenze e 5 gol, Cristian Biancone, 29 presenze e 7 gol, Michele Boldrini, 3 presenze, Riccardo Bolzan, 20 presenze, Edorado Braiati, 32 presenze e 2 gol, Daniele Buzzegoli, 2 presenze e 1 gol, Simone Calori, 31 presenze, Alan Carlet, 2 presenze, Fabio Caracciolo, 8 presenze, Yunes Chaib, 8 presenze, Daniele Chiarini, 29 presenze e 1 gol, Nicola Ciotola, 16 presenze e 3 gol, Francesco Ciullo, 15 presenze e 1 gol, Emanuele D’Anna, 15 presenze e 1 gol, Domenico De Simone, 29 presenze, Milos Dobrijaevic, 15 presenze, Fabrizio Ferrigno, 28 pèresenze e 8 gol, Patrice Emery Feussi, 6 presenze, Marco Giambruno, 1 presenza, Giovanni Indiveri, 11 presenze, Federico Lazzeri , 1 presenza, Domenico Marino, 3 presenze, Davide Morello, 4 presenze, Giuseppe Morfù, 11 presenze, Tommaso Movilli, 4 presenze, Vincenzo Palumbo, 14 presenze, Giovanni Passiglia, 27 presenze, Maurizio Peluso, 3 presenze, Cristian Puggioni, 19 presenze, Diego Gabriel Raimondi, 29 presenze e 2 gol, Pasquale Rulli, 1 presenza, Trevor Trevisan, 12 presenze, Daniele Uniemmi, 3 presenze, Gianluca Zattarin, 26 presenze, Luciano Zavagno, 2 presenze. Allenatore: Piero Braglia. Ai playoff Il Pisa andò in gol 3 volte con Ceravolo e una volta con Biancone, Braiati e Ciotola.
Buon San Ranieri a tutti.