Dopo l’1-1 con il Cosenza la delusione c’è, ed è tanta. Inutile nasconderlo. Adesso però non è il tempo dei processi e dei rimpianti per il Pisa che adesso è solo al quarto posto, a – 3 dal Monza che proprio alla penultima giornata si porta al secondo posto. C’è una partita da giocare e provare a vincere a Frosinone e una seppur minima speranza matematica di poter centrare ancora il secondo posto (ma dopo la vittoria dell’Ascoli a Cremona si può scivolare anche al settimo in caso di sconfitta e risultati a sfavore). Poi, male che vada, c’è un playoff da giocare con entusiasmo e senza nessuna paura. Il campionato, malgrado il calo netto dell’ultimo mese, resta nettamente positivo rispetto alle attese della vigilia. Il pareggio con il Cosenza non è veritiero. Il Pisa, pur sciupando troppo, meritava qualcosa in più per occasioni create e anche perché ha fatto la partita che doveva fare. Il Cosenza è stato tosto e aggressivo, e sulla corsa a volte ha messo in difficoltà il Pisa ma prima dell’episodio del rigore era stato pericoloso solo con un tiro alto dell’ottimo Caso. Di gran lunga il miglior elemento della squadra di Bisoli.
Lucca escluso. Da parte pisana D’Angelo aveva cercato di cambiare qualcosa puntando sul 4-2-3-1 con con Cohen, Benali e Sibilli in appoggio dell’unica punta Torregrossa e con Nagy e Marin, buona la partita di entrambi, a fare da schermo davanti alla difesa, dove Hermannsson prendeva il posto dello squalificato Leverbe. La notizia che però fa rumore è l’esclusione di Lucca, seguirà la partita a bordo campo, da parte del tecnico che a fine partita spiega: < Ha avuto un comportamento non idoneo e ho preferito non convocarlo. Da domani sarà di nuovo con la squadra>. Il Pisa la sbloccava subito con un’autorete di Venturi che nel tentativo di anticipare Torregrossa su cross basso di Beruatto metteva il pallone nella propria porta. L’azione parte da Nagy e Sibilli e proprioil magiaro e l’attaccante napoletano sono i più attivi. Sibilli può sbagliare qualcosa al tiro ma crea spesso superiorità ed è lui che riesce ad accendere il Pisa. Dall’altra parte questo ruolo tocca a Caso che fa ammattire Hermannsson e fa ammonire Caracciolo, al primo fallo, e crea l’unica vera palla gol dei calabresi calciando alto dopo uno slalom degno del miglior Alberto Tomba. Nel finale di tempo si rivede il Pisa ma qui manca la cattiveria e la precisione, soprattutto quando Cohen tergiversa davanti a Matosevic dopo una bella apertura di Sibilli.
Gli sbagli si pagano. Nella ripresa Bisoli effettua tre cambi subito ma non cambia la musica. Il Pisa attacca e coglie subito una traversa con Sibilli e poi si apre il festival delle occasioni mancate. Il più attivo resta Sibilli, un suo tiro deviato da Rigione sfiora il palo, ma a mangiarsi le mani sono soprattutto Benali e Cohen che non concretizzano a pochi passi dalla porta. Per il primo una garacon pochi lampi, per il secondo l’ennesima partita deludente di una stagione giocata sotto tono. Delude anche Torregrossa che alla fine si vede solo per un timido colpo di testa parato da Matosevic. Proprio l’attaccante è il primo cambio effettuato da D’Angelo, dopo 68 minuti, che punta su Puscas per tenere alta la squadra. Il Cosenza però torna a prendere un po’ di campo ma in attacco appare innocuo con Laura che si impegna ma non conclude mai in porta. E allora tocca sempre a Caso inventare qualcosa in dribbling ma ci vuole una disattenzione di Nicolas, proprio nel giorno del rientro, per mettere a repentaglio i tre punti. Sulla corta respinta del portiere brasiliano, il nuovo entrato Zilli si avventa prima di tutti sul pallone e Beruatto lo stende. Rigore sacrosanto che l’ex Liotti trasforma senza esultare. Nell’occasione del rigore si fa male Caracciolo. Sospetta distorsione del ginocchio,ne saprem di più nei prossimi giorni, ma l’uscita in lacrime e tra gli applausi lascia tutti con il fiato sospeso per questo finale di stagione. A quel punto D’Angelo cerca di giocarsi tutto con i cambi inserendo, oltre a De Vitis per Caracciolo, Mastinu, Gucher e Masucci al posto di Marin, Benali e Sibilli. Ma è tardi e il finale è nervoso e con tanti ammoniti. Il Cosenza blinda il punto, il Pisa ci prova ma non ha le forze. Delusione sì, 12 punti in meno rispetto al girone d’andata sono tanti, ma adesso c’è da rialzare subito la testa.