Si sapeva che non sarebbe stato un pomeriggio facile e alla fine aver limitato i danni uscendo con un pareggio a reti bianche da Ferrara può andar bene al Pisa attuale. Il punto serve anche a mantenere il primo posto in classifica, in attesa delle due partite che deve giocare il Lecce, oggi con la Cremonese e mercoledì il recupero con il Vicenza, ma ci dice anche di una squadra nerazzurra non ha ancora recuperato del tutto dai vari guai fisici legati ai postumi del coronavirus, che comunque ha condizionato quasi tutte le compagini del campionato cadetto.
Buona partenza, poi tanta fatica. Quello visto al Mazza è stato un Pisa che ha dato segnali di ripresa dopo il ko con il Frosinone ma va detto con onestà che la Spal ha creato qualcosa in più e ha colpito anche due pali, al netto comunque di occasioni importanti anche su sponda nerazzurra. Contro una squadra che ha da poco cambiato allenatore, la bestia nera del Pisa Roberto Venturato, e non vince in casa dal 21 settembre si poteva fare qualcosa di più soprattutto in avanti dove si confermano le difficoltà quando la squadra arriva ai sedici metri. D’Angelo conferma il 4-3-1-2, giocando a specchio con gli estensi, e cambia quattro elementi rispetto a Frosinone: dentro Nagy, Piccinini, Cohen e Birindelli che a sinistra aveva il compito di sostituire Beruatto con Hermannsson confermato a destra. L’approccio è stato comunque buono. Una bella mezz’ora fatta di ordine e buone giocate, magari non ha i ritmi a cui eravamo abituati, ma il Pisa è entrato comunque in campo con l’intenzione di fare la partita. Dopo un pericolo scampato su palla inattiva, Mancosu metteva alto su corner di Viviani, i nerazzurri creavano presupposti interessanti soprattutto grazie alla verve di Marsura che mette due volte Cohen in condizione di battere a rete. L’israeliano però sciupava prima di testa e poi di piede e a lungo andare giocava una gara decisamente sotto tono. La nota lieta a centrocampo è rappresentata soprattutto dal ritorno di Nagy in cabina che ha portato quanto meno ordine ed equilibrio. Marsura si danna l’anima e ci prova anche ma la squadra quando arriva ai 16 metri si conferma fragile al momento di tirare in porta e anche Masucci stavolta si vede poco. L’equilibrio ritrovato del Pisa inizia ad infrangersi però dopo la mezz’ora quando la Spal trova terreno fertile a destra dove Dickmann sorprende spesso Piccinini e Birindelli e su qualche cross in area e sulle palle inattive calciate da Viviani la difesa balla ma se la cava grazie anche a un paio di salvataggi di Hermannsson fatti con un po’ di affanno. La traversa di Mancosu, che spesso crea superiorità sulla trequarti saltando l’avversario diretto, resta comunque l’occasione più nitida della Spal nel primo tempo.
La capacità di resistere malgrado l’affanno. La bravura di una squadra si misura soprattutto nelle difficoltà e il Pisa ha avuto il merito, e anche quella dose di fortuna che non guasta, per resistere agli assalti della Spal e cercare di farsi vedere in contropiede. Birindelli sbagliava due passaggi di facile lettura in fase offensiva e comunque per un quarto d’ora la gara resta sempre in equilibrio. All’occasionissima di Finotto finita sul palo, risponde il Pisa con il nuovo entrato Touré che va subito al cross per Marin che fallisce un ottima occasione per cambiare il destino della gara. Anche i cambi, a parte Sibilli, non portano la linfa sperata da D’Angelo. In particolare Lorenzo Lucca ha combinato davvero poco anche se adesso la sosta può servirgli per riprendersi definitivamente. Vero che gli sono arrivati pochi palloni, vero che rientrava dopo un mese di guai fisici ma il gigante di Moncalieri non ha impattato la gara nel modo giusto. Inoltre anche ieri ha avuto un piccolo problema alla caviglia dal quale si è comunque ripreso. Lucca si è preso anche un giallo, come l’altro nuovo entrato Mastinu, da parte dell’arbitro Ayroldi che nel complesso poteva gestire meglio i cartellini e fischiare qualche punizione in più al Pisa. Mora e Dickmann, fallo su Birindelli e mano plateale, andavano ammoniti. In difesa Caracciolo ha vinto i duelli con Colombo ma sia lui che Leverbe hanno sofferto Finotto e poi il nuovo entrato Melchiorri in area di rigore sui soliti palloni alti da destra di Crociata, che rilevava uno spento Da Riva, e dello stesso Dickmann che si rendeva pericoloso anche su una rimessa laterale. Insomma la Spal ci ha provato maggiormente ed è stato ancora Hermannsson a limitare per due volte i tentativi Mancosu in area. Il fatto positivo è che Nicolas non ha dovuto compiere interventi particolarmente difficili al netto però di un buon numero di occasioni vere create dalla Spal. Il Pisa prova a chiudere in avanti e Sibilli si rende pericoloso con un tiro cross sul quale Thiam si salva con l’aiuto della traversa e poi blocca un tiro dello stesso Sibilli smorzato da Vicari. Alla fine può andar bene così ma a febbraio servirà un altro Pisa, magari rinforzato dal mercato, per proseguire un cammino che resta complessivamente ottimo.