La stagione 2020-2021 è ormai in archivio. Il Pisa ha disputato una stagione positiva, la sensazione è che si potesse ambire anche a qualcosa in più della metà classifica ma il campo ha dato un altro verdetto e, al netto di alcuni errori arbitrali clamorosi, va accettato.
Alcune statistiche del campionato dei neroazzurri evidenziano alcuni pregi e difetti, è vero: i numeri non spiegano tutto ma solitamente non mentono neanche. Il reparto offensivo – con 54 reti fatte – è il quarto del campionato alle spalle di Empoli, Lecce e Brescia. In contrapposizione però c’è il numero di gol subiti: 59, terza retroguardia più perforata. Peggio hanno fatto solo le retrocesse Pescara ed Entella.
All’Arena Garibaldi c’è un dato positivo che risalta, solo 2 sconfitte interne: meglio ha fatto solo l’Empoli e come il Pisa l’altra promossa in Serie A, la Salernitana. Considerando le gare casalinghe la squadra di D’Angelo sarebbe ottava, a non garantire una posizione migliore i tanti pareggi, ben 10 (solo il Pordenone ne ha collezionati tanti nelle partite interne come i neroazzurri). L’andamento esterno è molto diverso: Pisa sestultimo con meno punti collezionati al ritorno (ben 6 sconfitte, 4 nelle ultime 5 gare giocate) rispetto all’andata (7 vs 10).
Una curiosità finale sui calciatori: Robert Gucher è quello che ha giocato il maggior numero di partite, 37 (33 da titolare), Antonio Caracciolo però è quello che ha il minutaggio più alto.