Il Pisa aggiorna la sua storia recente centrando la prima finale playoff per la serie A, categoria che manca da 31 anni, e ora attende di conoscere il nome del suo avversario. Sarà una tra Monza e Brescia, di scena stasera al Brianteo, con i brianzoli che hanno vinto per 2-1 all’andata. Un gol in apertura di Benali pareggia quello di Lapadula all’andata e qualifica i nerazzurri per la miglior classifica in campionato rispetto al Benevento. Una vittoria meritata sia alla luce dei due confronti, il Pisa non meritava di perdere al Vigorito, sia alla luce della sfida dell’Arena. Un pomeriggio da incorniciare grazie anche alla spinta di 10mila tifosi che hanno trascinato la squadra dal primo al 90esimo. Tutti super ma Birindelli merita il gradino più alto.
Nicolas 6: non deve fare gli straordinari, così come all’andata, ma è sempre attento e concentrato. Come quando esce sui piedi di Improta a fine primo tempo. Due brividi nella ripresa sui titi di Tello e Viviani deviati da Hermannsson e Leverbe. Ma di parate vere non deve effettuarne. A gara conclusa si becca un giallo dopo un battibecco con un avversario.
Birindelli 8: festeggia le 190 presenze con il Pisa e la fascia da capitano con una prova maiuscola. Il suo intercetto su Acampora vale il break decisivo con la lunga galoppata e il lancio rasoterra con il contagiri per Puscas che propizia il gol partita di Benali. Potrebbe bastare così, nella sua partita però c’è molto altro. Copre e spinge con grande continuità, annullando di fatto Masciangelo. Sembra passato un secolo da quando faticava a finire le partite. Inesauribile.
Leverbe 6,5: alterna buone giocate e anticipi provvidenziali, come nel finale su Lapadula, a qualche indecisione. Alla mezz’ora tocca in area lo stesso Lapadula, che però è in fuorigioco e quindi Sozza deve annullare il rigore concesso ai sanniti. Nel complesso bada più al sodo di altre
Hermannsson 7,5: prova stoica per il centrale islandese che venerdì si è allenato per la prima volta dopo i problemi al tendine accusati dopo la fine del campionato. Concede praticamente niente agli avversari e va anche in gol. Peccato che il lieve tocco di Puscas vanifichi il tutto.
Beruatto 7: concede poco a un cliente difficile come Letizia. Molto bene nel primo tempo, soffre solo a metà ripresa ma poi cresce ancora nel finale quando sfiora il gol dell’anno con una punizione quasi da centrocampo. Qualcuno ha pensato a Mario Been con il Messina.
Marin 7: altra grande prova sul piano della corsa e del recupero palla. Atleticamente fa la differenza ma, a parte un passaggio di facile lettura nel finale, fa l’essenziale con pieno profitto anche a livello tecnico ( 46′ st De Vitis Sv)
Nagy 7,5: vince nettamente il duello con Calò e rincorre anche i vari Acampora, Ionita e compagnia. Cresce di partita in partita e di minuto in minuto. Il suo finale permette alla squadra, insieme anche al lavoro degli attaccanti, di respirare maggiormente. Sbaglia un appoggio per Puscas che potrebbe andare a rete ma dopo una gara del genere glielo puoi anche perdonare.
Mastinu 7: una delle novità di D’Angelo. La mossa è azzeccata perché porta qualità e riesce anche a tenere bene in fase di non possesso. Non va lontano dal bersaglio grosso con un sinistro da lontano, poi mette un cross per Puscas che non ci arriva di un soffio. Prezioso ( 18′ st Siega 6,5: porta maggiore quantità e dà una mano a Beruatto quando Letizia inizia a spingere maggiormente).
Benali 7,5: torna titolare dopo due gare in panchina e segna subito il gol che vale la finale. Già in avvio aveva fatto intravedere di essere in giornata. Porta esperienza e classe. Da un suo pallone era nato il gol annullato a Hermannsson. Non ha tutta la partita nelle gambe e poco dopo un’ora di gioco esce tra gli applausi. Decisivo (18′ st Sibilli 6: un pizzico di egoismo al tiro, ignora in un paio di occasioni i compagni smarcati, ma anche tanta generosità in fase di non possesso. Paleari gli dice di no nel finale ma è in fuorigioco).
Torregrossa 6: non si vede troppo al tiro ma guadagna tante punizioni importanti. Fa a sportellate con Glik e non fa mancare il suo apporto uando bisogna arretrare di qualche metro( 18′ st Lucca 6:fa anche lui un buon lavoro a livello fisico e contribuisce a far salire la squadra quando rischiava di schiacciarsi un po’ troppo. Pasticcia quando arriva sul più bello, però mette anche qualche pallone interessante)
Puscas 6,5: allunga il piedino, praticamente d’istinto, che vanifica il gol di Hermannsson. Ma sarebbe ingeneroso confinare la sua prestazione a quell’episodio. gioca con grande impeto e sforna l’assist per la rete di Benali. Va subito vicino al raddoppio inventandosi quasi dal nulla un gran tiro dalla distanza che esce non di molto. ( 39′ st Masucci 6: prezioso anche il suo ingresso. Guadagna subito una punizione importante e fa ammonire Viviani).