Il sogno promozione per il Pisa svanisce ai supplementari. In A passa il Monza che vince per 4-3 in un’Arena Garibaldi strapiena e che ha spinto la squadra fino alla fine. Applaudendola dopo il fischio finale, come giusto che sia. La gara è stata bellissima e mara al tempo stesso. Il Pisa è partito con il piede sull’acceleratore e dopo 9 minuti aveva già superato il Monza, vincente 2-1 all’andata, nel computo totale dei gol. Prima Torregrossa, dopo 45 secondi, e poi Hermannsson fanno sognare uno stadio e una città intera. Machin rimette tutto in equilbrio al 19′ ma l’azione è viziata da un tocco di mano di Carlos Augusto che viene giudicato involontario. Nella ripresa tre gli episodi decisivi: la traversa di Puscas, il pari di Gytkjaer, partito di nuovo dalla panchina, e la rete di Mastinu che riaccende le speranze e spalanca le porte dei supplementari. Il Monza, grazie ai cambi, ne ha di più e nei primi 11 minuti mette a segno un uno-due micidiale grazie anche alle distrazioni della difesa nerazzurra. Vanno in gol prima Marrone di testa e oi Gytkjaer, favorito da un disimpegno errato di Biirindelli. Nel secondo supplementare il Pisa prova comunque a spingere e ci sarebbe anche un rigore per una mani di Caldirola a cinque minuti dalla fine, Mariani però lascia correre. L’epilogo è amarissimo ma la squadra va solo ringraziata per la grande stagione. Tra i migliori Hermannsson e Beruatto. Male Leverbe.
Nicolas 6,5: incolpevole sui gol, compie due grandi parate su Marrone nel primo tempo e su una punizione di Barberis nel secondo. Sul 2-0 sbatte con la schiena contro il palo per controlalre una punizione di Ciurria.
Birindelli 5,5: la solita gara generosa ma stavolta pesa l’errore sul 4-3 di Gytkjaer. Nel primo tempo ferma una ripartenza del Monza con un fallo di mano giudicato da giallo e confermato al var.
Leverbe 5: serata no. Viene saltato netto da Machin sul primo gol e soprattutto sbaglia l’uscita palla al piede nell’occasione del primo gol di Gytkjaer. Soffre come all’andata la velocità di Dany Mota sul quale è costretto a un fallo da giallo. Peccato, perché il francese è stato uno dei migliori della stagione.
Hermannsson 7: gol a parte è decisamente il migliore della difesa e tra i più bravi in assoluto. Concreto e sempre pronto anche a spingere.
Beruatto 7 ,5: a sinistra è davvero imprendibile. I cross per Torregrossa e Hermannsson partono dal suo piede. Si vede passare davanti Marrone in occasione del 3-3 dove però è piazzata male tutta la difesa. Una finale di alto livello per lui.
Marin 6 ,5: grande primo tempo per ritmoe anche per qualità. Cala un po’ alla distanza(85′ Cohen 5,5: D’Angelo lo getta nella mischia per l’assalto finale. La squadra segna subito ma lui si vede poco, sia negli ultimi minuti regolamentari sia ai supplementari. Si conferma un po’ oggetto misterioso).
Nagy 6: parte forte, poi con il passare dei minuti soffre un po’ il maggior dinamismo del centrocampo del Monza ( 40′ st Masucci 6: ci mette quanto meno corsa e impegno. Anche nei supplementari quando è davvero dura riuscire a rialzare la testa dopo l’uno-due del Monza).
Siega 6 ,5: grande pressing per oltre un’ora. Porta equilibrio e corsa (21′ st Mastinu 7: entra con lo spirito giusto e segna il gol che porta il Pisa ai supplementari. Da una sua rimessa laterale Caldirola tocca in area con una mano, Mariani non vede).
Sibilli 6,5: ruba palla a Mazzitelli in occasione del gol lampo di Torregrossa e poi scarica su Beruatto il pallone che porta al raddoppio di Hermannsson. Poi cala alla distanza e non riesce a fare la differenza nell’uno contro uno, nel complesso però ha dato il suo contributo alla causa(40′ st Benali 5,5: entra per dare qualità all’assalto finale ma incide poco)
Torregrossa 7 : torna titolare nel giorno più importante approfitta subito di un’incertezza di Pirola per incendiare l’Arena dopo 45 secondi. In area quello resta l’unico guizzo ma la sua gara è comunque generosa e di grande sacrificio(21′ st Lucca 5: D’Angelo lo mette per dare maggior freschezza ma lui delude. Stavolta non solo sotto porta ma anche sotto il profilo del gioco. Non riesce ad aiutare la squadra in fase di non possesso come chi lo ha preceduto).
Puscas 5,5: pesa la traversa colpita sul 2-1. Con maggior freddezza poteva cambiare la storia di questa finale. La volontà non manca ma in questi playoff non ha saputo cogliere l’attimo (1′ pts De Vitis 6: entra per ridare equilibrio al centrocampo dopo che D’Angelo aveva messo tanti attaccanti per cercare il terzo gol. Il Pisa con lui in campo subisce due reti ma non ha colpe).