Inutile girarci intorno, il Lecce ieri si è dimostrato superiore al Pisa meritando ampiamente la vittoria per 2-0. Una superiorità netta sotto tutti i punti di vista. Quello del gioco, quello delle occasioni create, quello della determinazione, quello dell’esperienza e, cosa fondamentale, sotto il profilo atletico i giallorossi ne avevano di più evidenziando il calo netto di condizione del Pisa nella seconda fase del campionato. Anche se al Pisa non mancano giocatori che conoscono la serie A il Lecce si è dimostrato più pronto a gare con una posta in palio altissima e di fronte a 24 mila spettatori, compreso i circa 700 tifosi nerazzurri che si sono sobbarcati un lungo viaggio. Purtroppo, nel giorno più atteso, non c’è stata partita.
Nessun pericolo per il Lecce. D’Angelo si era affidato in toto alla squadra che settimana scorsa aveva vinto3-1 con il Como ma, anche per il valore diverso degli avversari, la partenza è stata decisamente diversa. Baroni ha invece azzeccato le due mosse a sorpresa ovvero l’esterno destro Gendrey, preferito a Calabresi, e il centrale Dermaku che nel gioco aereo l’ha fatta da padona in entrambe le aree. Già al 2′ proprio Dermaku impegnava Livieri che si salvava con l’aiuto della traversa su angolo di Strefezza. L’approccio del Lecce era decisamente migliore. I giallorossi hanno cucinato a fuoco lento i nerazzurri. Dandogli poco respiro a centrocampo, Hjulmand arrivava ovunque, e sfruttando il primo sbandamento difensivo del Pisa al 18′ con il capitano Lucioni che anticipa Beruatto e segna il suo primo gol in campionato. In questo gol si vede anche quanto hanno lavorato bene gli attaccanti del Lecce rispetto a quelli nerazzurri soprattutto con il cross di Coda. Ma anche di mariano e soprattutto Strefezza hanno fatto un lavoro prezioso, con il secondo che si è rivelato un’arma in più nel calciare da fermo angoli e punizioni. Il Pisa prova a reagire ma fatica tremendamente a costruire e arriva spesso in ritardo sulle seconde palle. Il Pisa nel primo tempo si affidava prevelentemente ai lanci lunghi, con Leverbe che spesso risultava impreciso, e in porta calciava solo con Mastinu, tiro largo in avvio, e proprio con il francese che faceva il solletico a Gabriel. Puscas e Torregrossa sono poco serviti, con Benali che fatica a verticalizzare e Nagy che si limita al compitino. Mastinu si batte ma non basta e Marin stavolta è sotto tono. Dalla fasce con Birindelli e Beruatto non arrivano azioni pericolose e i due soffrono i diretti avversari che si aiutano sempre in raddoppio. Un po’ come ha fatto il Pisa per larga parte della stagione. Forse sta più nelle fasce che al centro, dove comunque il Lecce è stato superiore, la chiave del successo. Il Pisa rischiava grosso dopo una palla persa da Benali e poi con la traversa di Strefezza, tiro all’apparenza innocuo, e sulla respinta Di Mariano anticipava Birindelli e metteva fuori di petto. E tutto sommato l’1-0 a fine primo tempo, grazie alle belle notizie che arrivavano dagli altri campi, teneva tutto aperto almeno nel punteggio.
Poco reattivi. Nella ripresa la musica non cambiava, anzi le cose andava anche peggio. Ci si aspettava una reazione quanto meno nervosa e invece la squadra ha continuato ad apparire svuotata e con poche energie malgrado la volontà e l’impegno siano fuori discussione. Vorrei ma non posso. Gli altri giocano meglio, corrono di più e continuano a martellare un passo alla volte sulle fragilità dei nerazzurri. Al 9′ il Pisa rischia ancora grosso con Livieri bravissimo a salvare su Gargiulo, imbeccato molto bene da Strefezza. Il portiere nerazzurro, anche ieri impiegato al posto di Nicoas, arrivava così al terzo intervento importante, il secondo era su Blin, della sua partita. D’Angelo al quarto d’ora prova a dare la scossa: toglie Benali e Torregrossa e si affida a Sibilli e Lucca. Sibilli prova a portare un po’ di brio ma combina poco, meglio Lucca che conquista qualche punizione, uno per un fallo del nuovo entrato Tuia, e si muove piuttosto bene. Di ocasioni però non se ne vedono. Il Lecce chiude tutto ed è sempre pericoloso quando riparte. Puscas ci prova di testa ma in pratica è un passaggio a Gabriel. La gara non cambia anche se D’Angelo prova a dare più equilibrio con De Vitis al posto di Mastinu e si gioca, a sette minuti dalla fine, il tutto per tutto mettendo dentro Cohen e Masucci per Beruatto e Puscas. Forse troppo tardi anche per sperare in un colpo a sorpresa. Il Lecce la chiude a quattro minuti dalla fine con Faragò che anticipa Caracciolo e gira in rete un cross basso di Listovski, entrambi i giocatori giallorossi sono entrati nella ripresa, con Livieri che stavolta si fa sorprendere sul primo palo e ha responsabilità sulla rete. Il 2-0 è la conclusione più logica della partita. Nei cinque minuti di recupero arriva un giallo pesante a Leverbe che salterà la partita con il Cosenza. Ecco adesso bisogna pensare subito a vincere le prossime due partite per conservare almeno il quarto posto in classifica, non poco in ottica playoff, e tornare a giocare da protagonisti in un campionato che resta comunque di alto livello. E anche per non lasciare nulla di intentato al caso visto che anche ieri abbiamo assistito a risultati davvero sorprendenti . Certo è che bisogna rialzarsi in fretta e non dimenticare che purtroppo la squadra ha subito un’involuzione nel girone di ritorno. Dieci punti in meno, rispetto a un girone fa, non rappresenta un dettaglio da poco.