Ospite negli studi di 50 Canale nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Il Neroazzurro“, l’allenatore del Pisa SC, Luca D’Angelo ha affrontato moltissime tematiche (a QUESTO LINK la trasmissione integrale), iniziando dalle ultime due vittorie contro Crotone e Pordenone: “Due successi importanti perché non era scontato vincere dopo il pareggio contro il Parma e soprattutto dopo la sconfitta di Reggio. In questi anni umanamente non è cambiato molto, l’anno scorso alcune sconfitte nette e pesanti non sono state facili da digerire e sono servite come percorso di crescita. La scorsa stagione forse ho dato per scontato tante cose vista la grande prima stagione: sapevamo che la seconda sarebbe stata pericolosa, ci credevamo già più forti, io compreso“. Sui ragazzi: “Sibilli è cresciuto veramente tanto, è migliorato moltissimo. Io penso che il lavoro di un allenatore, soprattutto con i ragazzi più giovani è quello di lavorare sui difetti, hanno avuto l’intelligenza di ascoltare.
Birindelli viene messo poco in risalto, statisticamente credo sia il capitano più giovane con la maglia del Pisa addosso ed è di Pisa, eppure lo vedo così tranquillo ed entusiasta“. L’allenatore parla anche dello spogliatoio, da fuori trapela grande compattezza: “Noi litighiamo nello spogliatoio, sennò sembra il mondo del “mulino bianco”: come capita nelle famiglie facciamo la pace, possiamo stare anche giorni senza parlarci, ma poi abbiamo l’idea comune di vincere. Le divergenze fanno parte della vita, figuriamoci in uno spogliatoio di 25 giocatori“. Sulla piazza: “Pisa è una piazza che ha vissuto grandi annate, io la ricordo da esterno con le figurine. Mi sembra una tifoseria attaccata alla squadra ed ha volte questo attaccamento porta a critiche anche quando non se le merita. Nella critica molte volte ci vedo passione verso la squadra, poi la maggior parte delle volte si critica quando non si vince. La spinta me la danno i tifosi che incontro che mi dicono di lasciare stare quelli che “bubbolano”, che non sono tifosi. Nessuno sa come finirà la storia con il Pisa, ma praticamente è certo che dentro di me il pensiero alla partita del Pisa sarà sempre nella testa anche quando non sarò allenatore, perché ho visto la passione di questa città e per la società che mi ha accolto come un figlio”. Il significato della Serie A per mister D’Angelo: “Un mio amico, il DS del SudTirol Paolo Bravo, mi definisce un pragmatico militante, credo nel pragmatismo nel senso che dobbiamo provare ad andare in Serie A, ai play-off per vincerli, non è solo per partecipare. So che è difficile, ma come tutte le cose difficili se riuscisse sarà ancora più bello“.
Sul momento di Lucca: “Lucca forse a Crotone lo avrei dovuto far giocare, ho sbagliato, avevo fatto una valutazione più che altro fisica. A mio avviso lui ha avuto una partenza inaspettata anche da noi, è andato molto bene, dopo le attese su di lui sono state eccessive e lui non è riuscito, visto la giovane età, a supportarle con le prestazioni. Dopo ha avuto dei problemi fisici che non gli permetteva di allenarsi tutta la settimana, e per uno con la sua fisicità poi paga questa situazione. E’ un giocatore di valore, ora ha una continuità di allenamento che gli permetterà di finire bene la stagione”. Sulla partita di domenica: “La Cremonese è una squadra molto tecnica, dovremmo star attenti lo sappiamo, però noi possiamo vincere domenica perché abbiamo caratteristiche per metterli molto in difficoltà. Caracciolo per domenica lo recuperiamo“.