È intervenuto nel corso della trasmissione il “Neroazzurro”, in onda su 50 Canale, il centrocampista del Pisa SC, Marius Marin, che si è subito concentrato sull’inizio di campionato: “L’importante è essere partiti bene sia con la Nazionale che con il Pisa, dobbiamo continuare così perché è fondamentale. A Terni abbiamo fatto la partita giusta, sapevamo che affrontavamo una squadra forte con giocatori di qualità. Il campo non era neanche sui migliori, l’abbiamo buttata sulla battaglia ed abbiamo vinto. Abbiamo sfruttato le palle inattive, siamo una squadra molto fisica e questa cosa ci aiuta. Potevo evitare il rigore, ho sbagliato io perché non l’ho visto essendo messo male con il corpo. Devo imparare da questi errori, c’è la partita di sabato e posso ripagare sul campo. A livello tecnico il mister ci ha chiesto di stare stretti, loro erano molto tecnici e cercavano delle combinazioni”.
Un campionato di Serie B certamente complicato: “Per me è l’anno più difficile da quando sono a Pisa, dobbiamo stare attenti perché ci dobbiamo dare le soddisfazioni giuste”.
Una bella novità il ritorno dei tifosi in trasferta: “Quella è la cosa più importante che c’è a Pisa, ci sono mancati tanto, ci sono state partite che se avessimo avuto i tifosi non sarebbero andate in quel modo come Salernitana e Chievo”.
Marin, quasi un veterano a Pisa con più di 100 presenze: “E’ già da tanto una seconda casa Pisa, è il quarto anno, qui sono cresciuto tanto come calciatore e uomo e devo tanto a questa società e squadra. Non c’è mai stato il dubbio di ritornare a Pisa, però volevo tornare a titolo definitivo e non in prestito. Da quando sono andato via da casa ho sempre pensato di dover fare tanti sacrifici ed aiutare la mia famiglia pensando solo a loro”.
Una stagione che ha visto l’esordio in nazionale maggiore: “Il sogno che avevo da bambino, quado inizi a giocare a calcio pensi solo a questo, poi per noi rumeni è veramente una cosa molto importante. Mi si è avverato un sogno, devo restare però con i piedi per terra. Da bambino non volevano che giocassi a pallone, sono però contento anche se è stata dura, i miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per tenermi in questo mondo. In U21 l’esordio è stato difficile con l’espulsione, la serata più brutta della mia vita. Però quella sera mi sono promesso di concentrarmi al massimo, non può essere tutto facile ovviamente, c’è da lavorare anche nei momenti difficili”.
Anche le Olimpiadi di Tokyo con l’U23, una grande emozione: “E’ stata una bellissima esperienza, la più bella in Nazionale. Alle Olimpiadi ci sono emozioni che in campionato non trovi mai ed incontri giocatori top a livello internazionale”.
Il quarto anno a Pisa, sempre con Luca D’Angelo: “Da quando sono arrivato il mister ha creduto in me, spero di ripagarlo sul campo. Ringrazio il mister e lo staff mi hanno insegnato tanto”.
Estate caratterizzate sulle voci di un tuo trasferimento: “Il primo pensiero è sempre stato di continuare con il Pisa, mi sono messo d’accordo subito con Giovanni Corrado perché sapevo c’era un progetto serio”.
Novità anche per il nuovo numero di maglia, voluto fortemente: “L’8 è un numero da centrocampista, vedere Caracciolo con quel numero era troppo. Però lo ringrazio, ci tenevo, gli devo una cena”.
Un ottimo inizio, con quale obiettivo? : “Può essere l’anno giusto secondo me per fare meglio degli scorsi anni. Ognuno ha un sogno però prima di realizzarlo non ha senso dirlo. In questi anni ne ho realizzati tanti ed è questo anche un motivo per cui sono rimasto”.
Adesso testa al Vicenza: “E’ una buona squadra, giocatori di qualità e quantità, dobbiamo preparare bene la partita perché sarà tosta. Guardare adesso il Vicenza sembriamo noi lo scorso anno, non dobbiamo sottovalutare la sfida”.