Intervenuto nel corso della trasmissione “Il Neroazzurro” in onda su 50 Canale, il giornalista de “La Gazzetta dello Sport” Pierluigi Spagnolo, che ha commentato il cambiamento subito dal mondo del calcio nel corso degli anni: “Abbiamo visto il calcio spalmato in giorni di tutta la settimana, questo è un processo che è iniziato molti anni fa con l’importanza assunta negli anni dai media. La pandemia ha velocizzato il processo di trasformazione del calcio come programma televisivo e non più come diritto collettivo, il tifoso diventerà sempre di più un telespettatore. Il pubblico allo stadio non ha più la funzione che aveva prima con tanti spettatori. Una partita di calcio senza la passione delle curve è una situazione deficitaria, qualsiasi partita diventava noiosa. Il tifoso è marginale ormai per tutti gli eventi, quando a pochi giorni dalla partita non si sa esattamente quanti posti si possono destinare ai tifosi fa capire quanto il ruolo del tifoso è di corredo rispetto alla partita di calcio, questo è evidente. I presidenti che si lamentano per la riduzione dei posti è solo una questione, salvo alcuni casi, di sostenibilità economica”.
L’intervento integrale