Un gol da incorniciare e da ricordare, il primo storico rigore decretato al Var decretato all’Arena, purtroppo contro il Pisa, e un secondo tempo con tanti errori quando la squadra è in possesso palla. Il gol di Masucci, non segnava da quasi un anno in campionato, il pari di Dionisi e un secondo tempo difficile, a fronte di un bel primo tempo, sono tre degli aspetti fondamentali della serata dell’Arena Garibaldi che sancisce il pareggio per 1-1 sostanzialmente giusto tra Pisa e Ascoli con i nerazzurri sempre primi ma con un solo punto di vantaggio sul Brescia. Il terzo pareggio di fila del Pisa per 1-1, e quarto pareggio stagionale con la squadra che viene rimontata da una situazione di vantaggio, è un dato da non prendere sottogamba e su cui riflettere. Al contrario delle sfide con Pordenone e Cremonese non è arrivata la beffa nei minuti finali ma la squadra conferma di avere maggiori difficoltà quando deve controllare il gioco in situazioni di vantaggio. Nella ripresa poi i cambi di D’Angelo, al contrario di quanto accadeva nelle prime giornate, non hanno permesso il salto di qualità per cambiare l’esito di una gara diventata sempre meno bella con lo scorrere dei minuti.
Il tacco di Tano. E infatti la squadra aveva approcciato bene la partita nonostante le sorprese nella formazione iniziale. Mastinu mezzala al posto dello squalificato Marin, rientrerà a Cittadella, con Gucher confermato trequartista e Masucci titolare per la prima volta in questa stagione. Cohen finiva di nuovo in panchina assieme a Sibilli. L’Ascoli reduce da due sconfitte di fila partiva aggressivo ma non andava oltre un timido tiro di Sabiri e il grande movimento fatto da Dionisi che in pratica ha fatto reparto da solo. Per 35 minuti le danze le comanda il Pisa trascinato soprattutto dal rientro in cabina di regia di Nagy che parte basso e scambia velocemente palla. Mastinu, buona la sua prova, è quello che ci prova maggiormente da lontano ma per due volte non trova la porta. Lucca è un punto di riferimento imprescindibile e va vicino al bersaglio grosso con il sinistro su uno dei rari cross di Beruatto. Il vantaggio arriva al 25′ ed è meritato anche per la bella azione corale avviata da Birindelli, calato anche lui nella ripresa, e proseguita da Lucca che protegge palla va via ad Avlantis e trova lo spazio per mettere al centro dove Masucci arricchisce la sua collezione di gol con un pezzo cineteca, il colpo di tacco. E’ una liberazione. Non segnava dal 14 agosto in Coppa Italia a Cagliari e da quasi un anno in campionato con il gol alla Reggina in rovesciata. Un gol e un uomo che merita la copertina e l’applauso dei tifosi al momento di uscire dal campo. Un regalo di compleanno, il 37esimo, arrivato quasi con una settimana di ritardo.
La svolta. Ma il libro cuore purtroppo si esaurisce qui. Il Pisa fa altri dieci buoni minuti poi un tiro improvviso di Dionisi, respinto bene da Nicolas, dà la scossa all’Ascoli che poco dopo trova l’episodio decisivo. L’arbitro Marcenaro, che ha ammonito ben 7 giocatori,, 3 nerazzurri e 4 bianconeri, non vede un possibile tocco con il braccio di Leverbe. Il Var lo richiama dopo un minuto e lui cambia decisione dopo il consulto. Rigore per l’Ascoli. Lo rivedi mille volte e i dubbi restano anche se Leverbe, sfortunato perché scivola, sembra toccarla con la parte alta del braccio. Ormai anche la tecnologia ha cambiato il modo di vedere il calcio e stavolta l’episodio che in un primo momento non era stato considerato è contro il Pisa e cambia la gara . Alla quarta giornata a Vicenza, giustamente, era stato rivisto un episodio di fuorigioco che aveva penalizzato il Pisa, poi vincente per 3-1, e dopo che l’arbitro in un primo tempo aveva concesso il gol a Ranocchia il Var lo aveva richiamato facendogli cambiare decisione. In quel caso non c’erano dubbi perché il fuorigioco seppur millimetrico era evidente grazie al Var. Comunque sono due episodi diversi e ormai rigore è quando Var chiama e non solo quando arbitro fischia parafrasando Vujadin Boskov. Dal dischetto Dionisi sceglie la potenza e pareggia agganciando Lorenzo Lucca in testa alla classifica cannonieri a quota 6 in compagnia anche di Lapadula e Mulattieri. Segno che l’equilibrio regna sovrano in tutte le classifiche in questa serie B.
Secondo tempo difficile. Il gol preso al tramonto del primo tempo cambia il film della gara. Nella ripresa il Pisa è volenteroso ma più di tanto non riesce a fare. Il tiro più pericoloso arriva dopo un minuto grazie al solito Mastinu che per poco non segna un eurogol da posizione proibitiva. L’Ascoli di Sottil è bravo a chiudere le linee di passaggio e a prendere campo cercando anche di sorprendere il Pisa. Grosse parate Nicolas non deve farle, solo un balzo all’indietro su il colpo di testa del solito Dionisi che Sottil, perché già ammonito, decide di togliere nell’ultimo quarto d’oro. Togliendo di fatto l’attaccante più pericoloso dei suoi. Qualche sussulto su un tiro di D’Orazio respinto da Caracciolo, su un colpo di testa in mischia di Collocolo, finito largo, e su una ripartenza chiusa molto bene da Leverbe. il Pisa dal canto suo ci ha provato però ha avuto il torto di andare sempre a sbattere sul muro ascolano mancando di un pizzico di imprevedibilità e soprattutto di precisione. Quando Nagy cala il centrocampo perde di qualità. Touré sbaglia tanti passaggi e sulla trequarti si registra un altra serata poco brillante di capitan Gucher. Gli ingressi di Sibilli e Cohen non cambiano la sostanza anche se va detto che l’israeliano si è dannato l’anima per cercare di dar man forte all’attacco. Anche con il passaggio al 4-2-4 le occasioni sono più potenziali che reali. Si arriva vicino alla porta ma manca l’ultimo passaggio, vedi Touré che ritarda l’assist al debuttante Seck, o il cross preciso per Lucca. L’attaccante in pieno recupero non arriva per un soffio su un servizio dello stesso Seck. Insomma è mancata molta precisione per poter far male a una squadra pronta soprattutto a giocare di rimessa.