Chi segue il Pisa con attenzione sapeva bene che con il Brescia sarebbe stata molto dura. Lo aveva detto il nuovo tecnico Rolando Maran ed è chiaro a tutti che la squadra è ancora in fase di costruzione e un po’ imballata a livello fisico. Un 4-1 che comunque lascia amarezza, per quanto la Coppa Italia non sia obiettivo primario, e non ammette repliche nonostante il gol del vantaggio realizzato da Masucci.
Cantiere aperto. Non è un modo di cercare alibi, il Brescia ha meritato di vincere e poteva segnare anche altri gol, anzi. L’allarme scattato ieri pomeriggio deve servire come un monito alla società per gli ultimi interventi da fare sul mercato in attesa che chi è già arrivato si integri al meglio. Cissé e Morutan hanno giocato solo nel finale, del resto sono arrivati da pochi giorni, mentre Rus ed Esteves hanno lavorato a parte per essere a disposizione sabato per l’esordio in campionato a Cittadella. Praticamente impossibile giudicare 4/6 dei nuovi acquisti. In Veneto tra l’altro mancheranno Nagy e Beruatto per squalifica e in dubbio potrebbe esserci anche Nicolas che ha sentito un fastidio dopo un rinvio ed è stato sostituito nella ripresa da Livieri. Dovrebbe comunque recuperare. Senza contare che l’attacco si regge prevalentemente su Masucci, in gol ieri come nell’esordio di un anno fa a Cagliari, con Torregrossa ne avrà ancora per un po’ di tempo e Caracciolo, assenza pesante per la difesa, rientrerà in gruppo a novembre. Knaster ha sofferto e sudato in tribuna e la sua presenza è comunque un segnale di vicinanza alla squadra. Sicuramente qualcosa da qui alla fine del mercato sarà fatto. Dovrebbero arrivare un attaccante, la maglia numero 9 lasciata da Lucca è in attesa di un nuovo inquilino, un centrocampista e un difensore. Sabato però l’emergenza sarà ancora piuttosto evidente e in questa settimana Maran dovrà lavorare sodo per mettere in campo un Pisa competitivo.
Masucci illude. Maran per il suo esordio ufficiale all’Arena punta sul 4-3-2-1 con Masucci unica punta assistito da Mastinu e da Jureskin. Il croato è un’esterno sinistro e viene adattato per necessità in un ruolo non suo. L’inizio non è da buttare con Cisco che parte bene sulla fascia destra e va anche vicino al gol. Il Pisa però appare subito carente nel filtro a centrocampo anche con Marine Touré spesso in ritardo e Nagy ancora troppo lento per dettare i tempi. La difesa si trova subito scoperta su un’incursione di Moreo non sfruttata da Aye, miracoloso Nicolas, e Bianchi che spara alto. Il Pisa però, almeno nella prima mezz’ora risponde, con Jureskin che ha tanta volontà e poca precisione ma che fa scatatre anche l’azione del gol con una rimessa laterale veloce per Mastinu; pallonetto sulla traversa e poi ci pensa Masucci. Tano dopo una botta sul palo torna in campo e poco dopo assiste al pari bresciano arrivato per una carambola di sulla schiena di Nicolas dopo che Ndoj aveva colto l’incrocio. Dopo un’altra buona azione sulla destra di Cisco chiusa da un tiro alto dell’onnipresente Masucci il Brescia prende campo. I pericoli sono sempre dietro l’angolo con Moreo che fa la differenza sia a livello tecnico che fisico.
Brescia più avanti. Hermannsson e Canestrelli sono spesso infilati dai cambi di campo di Van de Looi e Ndoj e Beruatto fatica a tenere Bertagnoli. Aye si divora un gol fatto e Ndoj coglie un legno a Nicolas battuto. E’ lo stesso refrein che si ripete nella ripresa, soprattutto dopo l’ora di gioco quando il Pisa crolla sotto i colpi di un Brescia che inserisce anche Bisoli e Niemeijer che contribuisce a sfondare sulla parte sinistra nerazzurra. La squadra di Clotet si dimostra più avanti a livello fisico e nei meccanismi di gioco. Il gol del vantaggio però nasce da un cross dalla destra del solito Ndoj per Moreo che indisturbato fa da sponda di testa per Aye che lascia sul posto Canestrelli e raddoppia. Anche le reti di Ndoj e Bianchi, nell’occasione Livieri non è esente da colpe, arrivano con grande facilità grazie agli ampi spazi lasciati dal Pisa con il Brescia che, in mezzo agli ultimi due gol, coglie anche un palo con il nuovo entrato Galazzi. Maran le ha provate tutte ma Cissè e Morutan fanno quello che possono e Sibilli, al rientro dopo qualche acciacco, è l’unico che impensierisce Andrenacci con un tiro da fuori. Adesso serve reagire in fretta a livello fisico e anche sotto il profilo del morale. Quattro sberle non fanno mai piacere ma hai visto mai che possano essere salutari in vista di una trasferta su un campo tradizionalmente ostico come Cittadella. Il lavoro da fare è molto ma serve avere fiducia soprattutto in Maran che vive quotidianamente la situazione della squadra.