Era la reazione che tutti volevano e tutti si aspettavano. Al di là dei risvolti per la classifica il 3-1 al Como è un toccasana per tutto l’ambiente nerazzurro dopo i due punti nelle ultime tre partite e l’assoluzione della società e dei tesserati nel processo di primo grado sul caso plusvalenze. Un Pisa che ha giocato bene, creato occasioni, rischiato qualcosa e che dopo il pari del Como è stato bravo a ributtarsi in avanti e a vincere la paertita. Con carattere, qualità e determinazione. E merito. Anche il pubblico ha fatto la sua parte trascinando la squadra dal primo all’ultimo minuto e applaudendola alla fine, compreso l’ex Stefano Gori. Passa quasi inosservato ma ieri sera è stato centrato il primo obiettivo della stagione, ovvero la conquista matematica dei playoff. Con tre giornate d’anticipo non è cosa da poco. Ora per alimentare il sogno della promozione diretta c’è la sfida di Lecce, in un mosaico ancora indecifrabile con sei squadre raccolte in cinque punti a tre giornate dalla fine.
Approccio giusto. La leggerezza richiesta da D’Angelo si è rivista nell’approccio di ieri con il Como. Il tecnico pescarese deve rinunciare a Nicolas ma in porta Livieri è una certezza. Per il resto poche sorprese nella formazione con Mastinu che vince il ballottaggio a centrocampo con Siega e Touré. Nei tre davanti tornano dall’inizio Benali e Torregrossa, premiato Mvp di marzo dalla Lega B, al fianco del confermato Puscas con il ritorno al 4-3-1-2. Il rumeno ripaga subito la fiducia andando in gol al 7′ su un’azione nata da un lancio di Mastinu, proseguita con l’inciampo di Bertoncini, pressato da Birindelli, e rifinita dal tacco di Torregrossa. E’ bravo Puscas a proteggere palla e poi  con il destro a trafiggere Gori, ma nell’azione c’è tutta la volontà, la qualità e la cattiveria agonistica del Pisa migliore. Nel primo tempo il Pisa può raddoppiare ma si prende anche i suoi rischi. Puscas è un diavolo e mette lo zampino nelle occasioni più importanti concluse dai suoi compagni: sui tiri di Torregrossa e Birindelli si esalta Gori, sul colpo di testa di Birindelli la palla esce di un soffio. Nel mezzo a tanto nerazzurro si vede anche il blu del Como che è già salvo e gioca spigliato ma con concentrazione e determinazione. Livieri è bravo su Glozzi e La Gumina, nell’occasione in cui scivola Caracciolo dopo che Gliozzi aveva anticipato di testa Leverbe direttamente da un rinvio di Gori. La difesa a tratti balla, Varnier sfiora il gol dell’ex dopo una smanacciata di Livieri, ma a togliere le castagne dal fuoco ci pensa Caracciolo che in scivolata anticipa il solito La Gumina. Insomma il tempo che si chiude con l’occasione già citata di Birindelli è divertente e con poche pause. Tanta tecnica, soprattutto con Nagy e Benali, e pochi tatticismi. Alla quantità ci pensa Marin che nella ripresa ci mette anche delle belle giocate.
Bella reazione dopo lo schiaffo. L’avvio del secondo tempo è più contratto del primo. Sembra quasi tornato il braccino del tennista. Il Como palleggia meglio e guadagna metri. Il nuovo entrato Ciciretti impegna Livieri, su deviazione di Caracciolo. Il Como insiste e trova il pari con il Pisa che, come a Perugia, si fa sorprendere su calcio d’angolo: calcia teso arrigoni, Lagumina anticipa di testa Torregrossa e Gliozzi tutto solo appoggia in rete di destro. Qui si capisce che il Pisa ha ritrovato forza mentale ributtandosi in avanti e conquistando il rigore grazie a uno dei migliori in campo, ovvero Birindelli. L’atterramento di Ioannou è netto. Pezzuto concede il rigore ma deve consultarsi a lungo al Var. E qui entra in gioco ancora la testa con Torregrossa che prende il pallone che può cambiare la partita e il finale di stagione. Il numero 10 resta freddo e quando il rigore viene confermato fa un saltello prende una breve rincorsa e spiazza Gori. Uno che i rigori sa come si parano. La partita è incanalata nel binario giusto. A quel punto passano le ansie e il Pisa va a nozze in contropiede con il nuovo entrato Lucca che serve a Puscas la gran palla del 3-1. Su quel pallone c’è scritto basta spingere. Il rumeno, al settimo gol stagionale, esce poco dopo tra gli applausi. E’ il migliore in campo, anche se tutti hanno fatto la loro parte. Buono l’ingresso di Lucca ma anche quelli di Sibilli, ha dato il via al contropiede che ha chiuso la gara, e di De Vitis. Troppo poco il minutaggio di Cohen e Touré per un giudizio, anche se il tedesco si è preso un giallo che gli costa un turno di squalifica.  Nel finale Livieri, bravo anche in questa partita,  si allunga per deviare un tiro da fuori di Kabashi ed evita un finale thrilling visto che Pezzuto concede sei minuti di recupero. Applausi per tutti e ora il pensiero va rivolto al Lecce. Senza ansia e con la leggerezza di non avere niente da perdere ma con la consapevolezza di essere una grande squadra. A 270 minuti dalla fine non ci si trova a due punti dalla promozione diretta per caso. Giocatevela e per dirla come i tifosi della Nord nello striscione d’inizio partita: < Lottare per continuare a sognare>.