L’autunno del Pisa è caldo come il piede sinistro di Morutan e come il motore di una squadra che ha iniziato ad accelerare e risalire posizioni in classifica. Il 3-1 al Cosenza è netto e meritato, anche se nel finale non bisognava abbassare troppo la guardia in difesa, e certifica che dopo il nuovo avvento di D’Angelo, che ha sostituito Maran dopo la seconda di campionato,i nerazzurri viaggiano a ritmi da alta classifica.
Magia d’autunno. Nelle ultime sei partite, quelle della stagione delle foglie cadute dagli alberi, solo il Frosinone capolista fa meglio del Pisa. I nerazzurri in questo lasso di tempo hanno raccolto gli stessi punti, 12, del SudTirol rivelazione di Bisoli e uno in più del Genoa che però gioca domani a Reggio Calabria. Due punti a partita e una perfetta media inglese e il miglior attacco del campionato con 20 gol fatti ,al pari di quello della Reggina, che tampona le falle di una difesa comunque in crescita con D’Angelo( due clean sheet in sei partite). Purtroppo il campionato è iniziato ad agosto e per ora è già un fatto positivo aver vinto tre scontri diretti in ottica salvezza ed essersi messi alle spalle sei squadre e aver raggiunto quota 14 punti. Un rendimento che vale l’uscita dalla zona playout. Visto che un mese e mezzo fa erano tutti davanti al Pisa non è certo roba da poco. La squadra sta dimostrando però di avere qualità per fare un altro tipo di campionato. Per riuscirci deve continuare a giocare con questa grinta e con questa umiltà. Senza snobbare nessuno. Facendo diventare facili le cose difficili e diventando sempre più pragmatica. Come piace al proprio condottiero.
Applausi. Facile ergere a protagonista del soleggiato pomeriggio dell’Arena Olimpiu Morutan. Ma la giornata super del ragazzo venuto dal Galatasaray merita di esser raccontata anche in base alle scelte tattiche di D’Angelo e alla prestazione collettiva. Il romeno parte di nuovo titolare in una squadra che passa al 4-3-1-2 con Torregrossa e Masucci la davanti a sgomitare con i difensori. D’Angelo preferisce Ionita a Touré per dare maggior copertura alla fascia destra visto l’impiego di Esteves dal primo minuto. La gara è scorbutica ma è proprio Morutan a sbloccarla con una prodezza personale su cross dalla destra di Masucci; la protezione della palla su Bresciani e il sinistro secco tra palo e portiere sono da manuale del calcio. Il Pisa viaggia bene a sinistra con Beruatto, che sfiora ancora il gol, ma poi con il passare dei minuti concede troppo campo al Cosenza. Barba ed Hermannsson comunque riescono in qualche modo a limitare i danni e Livieri per 45 minuti fa da spettatore. Marin e Nagy tengono bene la mediana, Ionita va a strappi e la gara è comunque spezzettata dai tanti falli fatti dal Cosenza. Il Pisa ha il merito di segnare al momento giusto. Al quinto di recupero del primo tempo infatti Masucci risolve un flipper in area dopo un cross di beruatto e manda il Pisa al riposo sul doppio vantaggio. Il Cosenza è costretto a sbilanciarsi e così in contropiede può prendere forma il Morutan show. Finte, controfinte da far venire il mal di testa agli avversari. E infine la “bocciata” di esterno sinistro che di fatto chiude la partita. Standing ovation per lui, ma anche per Masucci uscito in precedenza, e gara in ghiaccio.
Non calare l’attenzione. Il Pisa pensa più a fare il quarto gol che a perdere tempo. Da una parte può andar bene ma mai abbassare l’attenzione anche contro una squadra in netta difficoltà e alla quinta sconfitta di fila come i lupi del nuovo tecnico William Viali. I nuovi entrati vogliono far bene. In particolare Matteo Tramoni mette due volte Gliozzi in condizione di segnare ma il centravanti, subentrato a Masucci, stavolta non è freddo contro la sua ex squadra. Su un cross di Brescianini la difesa si prende un coffee break e Barba vede D’Urso sbucare all’improvviso e andare a segnare il 3-1. Va così che il tema non cambia perché Sibilli sfiora il poker, bravissimo Marson, ma Brignola per poco non riapre i giochi. Merito di Livieri che non si emoziona e chiude lo specchio della porta all’ex Livorno. Evitando così agli oltre settemila dell’Arena cinque minuti da film thriller. Vittoria meritata per un Pisa che crea sempre occasioni importanti ma deve migliorare ancora su certi aspetti. Anche dall’attenzione ai dettagli passa la crescita del Pisa. D’Angelo ha migliorato la situazione alla casella gol subiti( 11 nell’era Maran, 7 in quella D’Angelo a parità di incontri) ma si vede che è sempre alla ricerca delle soluzioni migliori. In attesa di rivedere Caracciolo. Anche perché la seconda parte d’autunno, a cominciare dalla sfida di Cagliari, mette in calendario tante partite con le big, o presunte tali, di questa prima parte di torneo. Visto che proprio i sardi hanno appena due punti in più dei nerazzurri ma vantano un organico di primo livello e sono abituati alla serie A.