La volontà e i progressi sul piano del gioco non bastano per un Pisa che ha ancora troppi problemi da risolvere. Il Genoa passa all’Arena per 1-0 e lo fa senza dare spettacolo ma con il piglio e la solidità di una squadra da promozione.
I numeri non mentono. Il grifone ha subito appena tre gol in tre partite, il Pisa sette. Le basi, quando si è ancora in fase di costruzione, ed entrambe le squadre lo sono, si gettano dalla difesa. Blessin non ha ancora trovato il gioco ma la solidità sì’, Maran invece non riesce a chiudere una partita senza subire gol. Senza contare poi che dopo che si è bloccato Torregrossa al 12′, forse un azzardo rischiarlo dall’inizio, il Pisa è rimasto senza centravanti. Facendo saltare di fatto il piano partita di Maran. L’ingresso di Morutan, entrato al posto del numero dieci, portava un po’ di scompiglio all’inizio, vedi l’ammonizione di Pajac, ma non serviva a far cambiare passo al Pisa. Sibilli e Cissé, subentrato a Marin a inizio secondo tempo, hanno dato tutto ma hanno fatto una fatica tremenda a calciare in porta. Ne ha fatta decisamente meno Matteo Tramoni, entrato assieme a Masucci a dieci dal termine, che ha impegnato Martinez nella parata più difficile della serata quando il Pisa era rimasto in 10 per il secondo giallo estratto da Chiffi, alcune decisioni non hanno convinto, ai danni di Calabresi. Bravo a spingere sulla destra ma in difficoltà nell’uno contro uno. Il Pisa per la priima volta non segna ma non sembra un caso. La squadra ha fatto fatica, nonostante la buona prova complessiva del centrocampo, a sfondare per vie centrali e il Genoa non ha fatto fatica a portare a casa il risultato malgrado un pari non sarebbe stato certo scandaloso. Insomma, i limiti di una squadra costruita un po’ in ritardo stanno venendo fuori. Se Torregrossa starà fermo per un po’ di tempo serviranno due attaccanti. Difficile, a tre giorni dalla fine del mercato.
Parola alla difesa. La difesa resta un reparto dove intervenire. La squalifica di Calabresi e l’infortunio di Esteves lasciano libera la casella di destra per la gara con il SudTirol di domenica prossima e serve anche un vice Beruatto sulla sinistra. Giocatore che anche ieri è apparso sotto tono. Al centro ha convinto Rus. Bravo negli anticipi e soprattutto è piaciuto perché al debutto assoluto nel nostro calcio ci ha messo personalità. Quella che non ha ancora acquisito Canestrelli, per lui era la prima gara dall’inizio, che si è perso Ekuban nell’azione del gol partita e pochi minuti dopo ha bucato un pallone favorendo ancora l’intervento dell’attaccante genoano. Il ragazzo si farà ma per ora non ha convinto. Va detto però che gol a parte e due occasioni nei cinque minuti di recupero sventate da Nicolas, una sulla punizione di Jagiello con l’aiuto della traversa, il Pisa ha concesso poco o nulla a una squadra che metteva in campo il capocannoniere degli ultimi due tornei di B Massimo Coda. E’ vero che ha servito la palla per il gol partita di Ekuban, bellissimo il suo pallonetto, ma Coda si è visto al tiro una sola volta con Nicolas che non ha trattenuto una conclusione tutt’altro che irresistibile. E’ vero anche però che la difesa resta sempre un po’ troppo alta e il rischio è dietro l’angolo. Hermannsson, ieri in panchina, nelle precedenti partite è andato in difficoltà giocando da centrale dopo una stagione passata quasi interamente a destra, De Vitis è sempre alle prese con qualche guaio fisico e Caracciolo rientrerà alla fine dell’anno solare. Tradotto: serve anche un difensore centrale.
Tanto possesso, poca concretezza. Tornando ai numeri, se analizziamo quelli della partita di ieri sera vediamo che il Pisa ha fatto decisamente la partita ma non ha ancora quelle qualità negli ultimi metri per mettere in crisi una squadra che concedeva poco, da quando è arrivato Blessin, anche in serie A. Non basta un 58% di possesso palla e una buona presisione nei passaggi, 75%, per far male agli avversari. Dei 15 tiri in porta solo 4 sono nello specchio. Troppo poco. Peccato perché il centrocampo non è andato male. Marin non è ancora al top maTouré, al netto di qualche imprecisione ha portato fisicità alla squadra assieme al già citato Rus. Fisicità mancata completamente con il Como. Nagy ha fatto il suo, spendendo anche un giallo, e Ionita è stato bravo nelle due fasi e ha dato sostegno all’attacco. Peccato per non aver sfruttato quella bella chance di testa su un bel cross di Calabresi. Insomma, qualche passettino si è visto nella costruzione e nella produzione di gioco ma si può fare di più. Con il SudTirol, che ha preso Bisoli come allenatore, conta fare i primi tre punti per dare morale, scacciare le paure e accelerare il percorso di crescita di una squadra che ha cambiato molto. Forse troppo.