Un punto da non buttare per la classifica e la continuità di risultati, il Pisa non perde da sei giornate, ma un passo indietro sul piano dell’intensità e del gioco rispetto alla grande prova di Monza. Il Parma però è un tipo di avversario diverso rispetto ai brianzoli ed era difficile pensare di tenere un ritmo simile a quello di sabato, era comunque lecito attendersi da entrambe le squadre uno spettacolo migliore. Al netto delle tante assenze il Parma di Iachini è pur sempre una compagine di primo livello, inoltre va anche detto che un campionato dove si gioca di continuo ogni tre giorni mette a dura prova tutte le squadre. Sul piano fisico e su quello performante. Nel complesso lo 0-0 è giusto perché dopo una mezzora soporifera le occasioni sono state eque. Meglio il Pisa nel finale di tempo, più tonico il Parma nella ripresa che va più vicino al bersaglio grosso. Anche se va detto che i nerazzurri possono recriminare qualcosa su un rigore non concesso a Cohen. Abisso fischia fallo contro il Pisa ma la cosa che fa più discutere è il fatto di non essere stato richiamato al Var.
Tanta noia e qualche lampo. Il Pisa deve rinunciare a Lucca, problema alla caviglia nella rifinitura mattutina, e D’Angelo fa ancora un po’ di turnover. Benali debutta dal 1′ in mediana con Nagy e Marin e capitan Gucher torna titolare sulla trequarti dopo oltre due mesi. L’altra novità è Birindelli titolare al posto di Beruatto sulla fascia sinistra. A piede invertito il pisano fa più fatica e va decisamente meglio quando nella ripresa torna a destra. La prima mezz’ora passa lenta come quando ti ritrovi a fissare un orologio nella sala d’attesa di un aeroporto. Il Parma cerca di far viaggiare Man sulla sinistra ma Hermannsson è attento e il gioco stagna prevalentemente a centrocampo. Quando il Pisa deve far manovra il più brillante è Benali, mentre se Marin lotta Nagy fa il suo compito ma non accellera mai il passo. Benali è il primo a calciare verso la porta al 26′ dopo un cross da destra di Hermannsson, poi dopo un pallonetto alto di Vazquez, con Nicolas uscito in maniera non perfetta, inizia a crescere il Pisa. Sono soprattutto Benali e Gucher, quando si decentra sulla destra accompagnato da Hermannsson, a dare qualcosa in più e arriva una prima chance con Puscas che viene murato in angolo da Del Prato. L’occasione più clamorosa capita a Benali che non sfrutta la bella sponda di Puscas di testa su cross di Gucher. Benali però è decisamente tra i più attivi e prima della fine del tempo offre una gran palla a Caracciolo che calcia alto. E’ vero che arrivano pochi palloni ma Puscas e Torregrossa sono poco pericolosi al tiro nonostante entrambi si dannano l’anima e riescono a guadagnare qualche punizione.
Non prenderle è già qualcosa. Quando ne hai di meno devi sempre partire dalle certezze. Se non riesci a vincere va bene anche non prenderle. E il Pisa anche ieri sera si è mostrato solido quando il Parma ha iniziato ad accelerare nella ripresa mettendo dentro un passo alla volta Simy, Felix Correia e Tutino, con Vazquez che iniziava a far girare più velocemente la palla sulla trequarti. I nerazzurri, Leverbe e Caracciolo in testa, hanno più volte fatto muro alle conclusioni del Parma e nelle due occasioni in cui è stato impegnato, colpo di testa di Simy su bel cross di Inglese e tiro velenoso di Tutino, Nicolas ha risposto presente. Quando il portiere brasiliano viene superato da un tiro ciabattato di Simy, tocca a Leverbe farsi trovare pronto sulla linea e mettere la palla in angolo. D’Angelo non è riuscito a far cambiare passo con le sostituzioni. Anzi, a parte il buon impatto di Cohen, le cose non sono migliorate. Beruatto era poco brillante e ha sofferto la velocità di Felix Correia, Touré al momento è il lontano parente di quello di inizio stagione e anche Sibilli, causa anche di una botta ricevuta appena entrato, è stato meno brillante del solito. Masucci ha giocato troppo poco per essere giudicato. I pericoli quindi li creava tutti l’israeliano e tutto sommato non è neppure quantitativamente tanta roba. Uno spunto bloccato dal debuttante Turk, classe 2003 che non ha fatto rimpiangere Buffon e Colombi, e le due azioni contestate dal Pisa. Oltre al mancato rigore, c’è anche un fallo netto di Danilo al limite dell’area. Ci sta la punizione e il giallo. Il difensore era già ammonito e il Parma avrebbe chiuso in 10. Significativo che la parata più difficile di Turk è quella sul colpo di testa di Marin, invalidata da una spinta del centrocampista nerazzurro. Ma il pari è lo specchio fedele di una partita di rari sussulti e che tutto sommato non scontenta nessuno. Il Pisa perché comunque è sempre lì a giocarsi la serie A, il Parma che dopo due partite muove la classifica. E anche se tecnicamente vale altre posizioni in questo momento deve guardarsi più che altro dall’evitare i playout.