Dal ritiro della Val Seriana commenta questo inizio stagione anche Robert Gucher, ai microfoni di 50 Canale.
Un altro anno ad alti livelli.
“Iniziano a essere tanti, sono però contento di essere quasi diventato un italiano adottato. Sono orgoglioso mantenere il passo degli italiani ed affermarsi in questi campionati”.
La tua Austria che ha impaurito l’Italia agli europei.
“Quel campanello dall’allarme lo ha creato l’Austria. L’Italia ha sfruttato quella partita, hanno rischiato e dopo la paura si sono uniti per le partite successive”.
Sarà il quarto anno a Pisa.
“Un orgoglio anche questo, un anno difficile, poi uno bellissimo, due conferme in B, è stato tutto molto bello. Dobbiamo migliorarci, siamo qui per costruire un nuovo gruppo, lavorare e siamo molto motivati. Adesso abbiamo ricaricato bene e bisogna affrontare tutte le partite come finali“.
Rosa modificata quest’anno, con tanti volti nuovi.
“L’unico modo è il gruppo, per fare il calcio a Pisa. Bisogna essere uniti, noi dentro ma anche fuori con i tifosi. Il cambiamento da parte del calcio, a Frosinone mi è capitata la stessa cosa. Rimane un gruppo unico, dove veramente tanti sono diventati amici vero. Per il futuro ci sentiremo, ma nessuno ce la toglierà. Adesso si guarda avanti, giocatori nuovi. Non è difficile entrare in questo gruppo, sono arrivati ragazzi intelligenti che sanno fare il loro mestiere a livello calcistico e umano. Dobbiamo dare il benvenuto ai nuovi e spiegarli cosa vuol dire giocare a Pisa e all’Arena”.
Un estate che ha visto tante sirene dalla Serie A per Robert Gucher.
“Fanno sempre piacere, a livello personale ho fatto molto bene. Devo ringraziare il mister, Taddei per avermi trovato un nuovo ruolo. Sto benissimo a Pisa, per lasciarla devo trovare veramente qualcosa di parecchio superiore. Infatti ho rinnovato, perchè c’è una società importante con obiettivi interessanti. Ad oggi non ho sentito neanche il procuratore“.
Che impressione vi ha fatto il patron Knaster?
“Con l’inglese me la cavo molto bene, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ci ha chiesto se c’erano miglioramenti, comunque si mette a disposizione. Vuole dare una mano, anche a distanza si sente che vuole essere coinvolto, cerca di metterci tutto a disposizione“.
Che gruppo sta nascendo?
“Ragazzi molto svegli. Con quello stranieri dialogo molto perché parlo tanto lingue. All’inizio sicuramente per fare capire incidevo di più, poi loro capiscono già tanto. Fuori abbiamo capitano che sono bravi ragazzi, la traduzione serve solo per piccoli dettagli“.
Negli ultimi mesi abbiamo scoperto un Gucher trequartista. Ti piace quel ruolo?
“Il trequartista mi piace molto, c’è tanta libertà, sei quasi sempre lucido quando arriva la palla. È un ruolo molto diverso, bisogna lavorarci e trovare sempre la posizione giusta. Come De Vitis ha fatto da mediano ed è tornato indietro, io faccio l’opposto e vado avanti“.