La storia di Monteverdi inizia nel 754 con la fondazione della Badia di San Pietro a Palazzuolo da parte dei monaci benedettini guidati dal longobardo San Walfredo, ritenuto il capostipite dei Conti della Gherardesca. Nell’attuale Oratorio del SS Sacramento, oltre a sculture di scuola senese e un crocifisso ligneo di scuola fiorentina, pare sia sepolto il corpo del santo.
Il borgo è attraversato da due tipologie di percorsi: una viabilità circolare, che consiste in tre circuiti ad anello che ruotano intorno alla parte più elevata, oggi occupata dal Municipio, e una viabilità radiale, rappresentata da un fitto reticolo di percorsi pedonali chiamati rughe.
Nei dintroni merita una visita Canneto, antica struttura difensiva ancora oggi circondata da una cinta muraria. Il borgo presenta una particolare urbanistica di forma ellittica, con numerose case-torri e la graziosa Pieve di San Lorenzo.
La natura selvaggia e intatta del territorio, a ridosso dell’aspro versante sud-occidentale delle Colline Metallifere, lo rende meta prediletta per gli appassionati di trekking e cicloturismo. La presenza diffusa di boschi e macchia mediterranea bagnati da numerosi corsi d’acqua presenta un quadro ambientale ideale per la flora e la fauna tipiche della fascia costiera.
Monteverdi si trova a pochi chilometri dalla Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli, gestita dalla Comunità Montana Alta Val di Cecina. Qui convivono cinghiali, caprioli, volpi, tassi e scoiattoli accanto a specie di più recente insediamento come mufloni e daini. Attualmente la Comunità Montana sta ristrutturando i vecchi edifici dell’azienda, da destinarsi a Centro Polivalente con funzioni di accoglienza turistica e di educazione ambientale.
Tra le manifestazioni spicca la tradizionale Festa dei Maggerini (ogni primo maggio), che trae le proprie origini dai riti propiziatori di matrice pagana celebrati per assicurarsi la prosperità dei raccolti. Per tutto il giorno i "maggerini", accompagnati da poeti e muniti di un ramo di alloro a cui è appeso un limone, bussano di casa in casa chiedendo offerte in cibo e bevande e ricambiando la generosità con canti e stornelli.