Palazzo della Carovana o dei Cavalieri – Pisa
Il palazzo della Carovana (o dei Cavalieri) è uno degli edifici più famosi di Pisa ed il più vistoso della piazza dei Cavalieri a Pisa. Già quartier generale dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, dal 1846 è la sede della Scuola Normale di Pisa.
Fu costruito tra il 1562 e il 1564 da Giorgio Vasari, ristrutturando drasticamente il medievale Palazzo degli Anziani: alcuni resti dell’antico palazzo e di alcune case torri sono però visibili tutt’ora lungo i fianchi dell’edificio.
Il nome deriva dai tre anni di noviziato dei nuovi adepti, durante i quali essi seguivano un corso di addestramento al maneggio delle armi per far parte delle "carovane" che avrebbero battuto il Mediterraneo e contrastato le scorrerie dei corsari: da qui appunto il termine della Carovana.
Il Vasari regolarizzò la disomogenea facciata medievale, fondendo architettura, scultura e pittura. I graffiti con figure allegoriche e segni zodiacali, disegnati dal Vasari stesso, furono infatti eseguiti da Tommaso Battista del Verrocchio e Alessandro Forzori (1564-1566), movimentano la facciata assieme a busti e stemmi marmorei. Le pitture odierne sembrano godere di un ottimo stato di conservazione, ma in realta esse sono dovute essere ridipinte nei secoli XIX e XX, essendo le pitture su esterno estremamente fragili e soggette a sbiadimento e distacco per via degli agenti atmosferici.
Tra le sculture si ricordano lo stemma dei Medici e dei Cavalieri, affiancato daile allegorie della Religione e della Giustizia di Stoldo Lorenzi (1563); gli stemmi sugli angoli sono di Giovanni Fancelli (1564). In alto una galleria di busti dei Granduchi medicei furono aggiunti in tre tempi diversi da altrettante mani: Cosimo I, Francesco I e Ferdinando I da Ridolfo Sirigatti nel 1590-1596; Cosimo II da Pietro Tacca (1633 circa); Ferdinando II e Cosimo III da Giovan Battista Foggini (1681 e 1718).
La scalinata marmorea a doppia rampa fu rifatta nel 1821 da Giuseppe Marchelli in sostituzione di quella originale di dimensioni più piccole. La parte posteriore dell’edificio fu aggiunta su progetto di Giovanni Girometti nel 1928-1930 in occasione di un rilancio della Scuola Normale promosso da Giovanni Gentile.
All’interno conserva alcune sale affrescate o decorate da stucchi del XIX secolo, dove si trovano alcune tele di autori del Cinquecento (Carlo Portelli, Francesco del Brina e Giovan Battista Naldini).