Il 21 giugno 1987 è il giorno dei giorni per tutti i tifosi pisani. La promozione in A ottenuta quel giorno dal Pisa di Gigi Simoni e del presidentissimo Romeo Anconetani è la partita che tutti i pisani hanno vissuto, anche quelli che non erano nati. I racconti su quella partita non si contano più. Qualche tifoso che era allo Zini racconta quel pomeriggio di caldo o di gioia come un babbo che racconta alla figlia la fiaba della buonanotte. Il successo più bello di quei magnifici anni Ottanta. Il bellissimo regalo di addio di Gigi Simoni alla panchina nerazzurra, dopo la promozione di due anni prima, che tornerà a girare l’Italia e si rilancerà proprio a Cremona. A Simoni, scomparso poco più di un anno fa, dedichiamo questo racconto.
L’attesa. Dopo la sconfitta di Cagliari a due giornate dal termine del campionato di B 1986-87 il Pisa cade clamorosamente a Cagliari contro i sardi già retrocessi in C. Un gol di Cuoghi illude tutti, ma i rossoblù, comunque semifinalisti in Coppa Italia contro il Napoli di Maradona, sfoderano l’orgoglio e ribaltano il punteggio con Piras e Pecorro nei minuti finali. Il Pisa perde 2-1, ma forse la promozione nasce proprio nel viaggio di ritorno dalla Sardegna in aereo. Il presidentissimo Romeo Anconetani medita il riscatto. Prepara alla perfezione la settimana che accompagna alla partita con la Lazio che a Pisa cerca punti salvezza dopo esser partita da -9. I Laziali chiedono 9mila biglietti, ma Anconetani riesce a far riempire l’Arena i tifosi nerazzurri. Allenamenti a porte aperte con Gigi Simoni che riesce nell’intento di rigenerare i suoi. In attacco da fiducia a Cecconi e Piovanelli nonostante le prestazioni poco brillanti delle ultime domeniche. I due giovani bomber lo ripagano alla grande: doppietta del Piova e gol di Cecconi. Il Pisa vince 3-0 giocando una gran partita e dando l’impressione di stare bene fisicamente e mentalmente dopo il suicidio calcistico di Cagliari. Si va Cremona in casa della capolista consapevoli che con una vittoria sarà serie A sicura. Altra settimana snervante fatta di ritiri, tensioni e code per accaparrarsi i biglietti.
Lo speaker è già in serie A. Quel 21 giugno fa un gran caldo. I treni speciali che raggiungono lo Zini sono tre, i tifosi nerazzurri settemila. E’ una domenica che tiene con il fiato sospesa mezza Italia: da chi sogna la A, a chi rischia la C. A Cremona si sentono la A in tasca, del resto a loro basta un punto per far festa. Mentre le squadre si stanno riscaldando lo speaker annuncia: “ Si prega i tifosi della Cremonese di non fare invasione, la squadra sarà festeggiata in piazza dopo la partita”. Ovviamente i calciatori nerazzurri non sono d’accordo e restano un po’ sorpresi. In un’intervista recente Lamberto Piovanelli ricorda quel momento: “Quell’annuncio ci ha dato una carica ancora più forte. Appena rientrati dagli spogliatoi ci siamo detti: ma cosa pensano che siamo venuti in gita”. Anche sugli spalti i tifosi grigiorossi inneggiano già alla promozione. Simoni deve fare a meno di Mannini infortunato e lancia in porta Grudina che non gioca titolare proprio dall’1-1 dell’andata con i grigiorossi. Un po’ alla volta arrivano anche i settemila nerazzurri, tutti stipati nella Curva Nord dello stadio di Cremona. Il Pisa non attacca ma attende la Cremonese per colpirla in contropiede. Mazzia, tecnico grigiorosso, ci casca e la Cremonese si sbilancia troppo. Forse la voglia di strafare, forse troppa sicurezza. Fatto sta che alla mezz’ora il Pisa parte in velocità: Cecconi entra in area, Gualco lo atterra e l’arbitro Tullio Lanese di Messina concede il rigore. Sclosa batte Rampulla. E’ l’1-0. Da Cremona arriva il primo boato.
Un tuffo bellissimo. Adesso la Cremonese deve davvero scoprirsi e il Pisa, con quel centrocampo lì , composto da Cuoghi, Sclosa, Caneo, Giovannelli e il capitano di giornata Mariani , può fare ciò che vuole. Il 42’ è il minuto della storia, come racconta alla radio la voce di Aldo Orsini:” Mazzia ha cambiato la marcatura su Cecconi perché Gualco era in difficoltà, su Cecconi adesso c’è Citterio. Intanto c’è un altro preziosismo di Cuoghi in palleggio elegante, poi Sclosa, ancora Cuoghi, altro cross…Piovanelli, Piovanelli ed è il 2-0 , ed è il 2-0. Altro numero di gran classe di Lamberto Piovanelli!”. Stavolta il boato è ancora più forte. Aldo Orsini prende fiato: “ Gol spettacolare di Piovanelli in tuffo, si è abbassato il centravanti nerazzurro e ha messo la palla a fil di palo con un colpo di testa calibratissimo. Gol che fa esplodere di gioia i settemila in Curva nord e ne hanno tutte le ragioni”. Emozioni. “ Qualcuno disse che sono inciampato, non è vero. Quel gol l’ho voluto con tutte le forze anche se onestamente mi ricordo poco dell’azione – Racconterà Piovanelli nella già citata intervista. – ricordo solo che mi sono alzato e ho visto un muro di tifosi impazziti di gioia”.
La sofferenza e la gioia. Allo scadere del primo tempo la Cremonese accorcia con un rigore, dubbio, trasformato da Nicoletti. La ripresa è in apnea ma Simoni non si fa spaventare inserendo un altro giocatore offensivo, il compianto Silvio Gori, al posto di Sclosa e solo nel finale si tutela con Chiti per Giovannelli. Tutto sommato il Pisa controlla bene fino al 90’, anzi poco oltre, come racconta Piovanelli che meglio di tutti può descrivere quella gioia: “ Grudina fu bravissimo quel giorno, poi sul suo rinvio mi trovavo vicino all’arbitro. Sento il fischio finale e prendo il pallone. Poco dopo tanta gente in campo, una gioia incredibile. Rimasi in mutande, ma con la serie A in tasca”. Finisce 2-1 per i nerazzurri. Con merito, sovvertendo i pronostici della vigilia. Pisa in A assieme al Pescara, che batte il Parma con un gol del futuro capitano nerazzurro Roberto Bosco, mentre la Cremonese va agli spareggi con Cesena e Lecce. I grigiorossi ne escono con le ossa rotte: 4-1 dai salentini, 1-0 dal Cesena. I romagnoli saranno la terza promossa in A dopo il 2-1 al Lecce.
Gli eroi. Vale la pena citare il Pisa sceso in campo quel giorno a Cremona: Grudina, Caneo, Lucarelli, Faccenda, Cavallo, Mariani, Cuoghi, Sclosa( 54’ Gori), Piovanelli, Giovannelli ( 77’ Chiti) , Cecconi. Allenatore: Simoni. Il resto della rosa con almeno una presenza: Alessandro Mannini ( assente per infortunio ma portiere titolare per 35 partite), Ipsaro, Bernazzani, Birigozzi, Dianda, Faccini, Pellegrini, Fiorentini, Progna (ceduto all’Atalanta a ottobre).