Prosegue l’approfondimento della redazione di TuttoPisa sulla stagione dei nerazzurri attraverso le pagelle. Oggi tocca al centrocampo. Bene in fase offensiva, male quando si tratta di dare una mano alla difesa cercando di aiutare soprattutto i giocatori di fascia. Sono comunque diverse le note positive. Su tutti capitan Gucher e Mazzitelli che si è rivelato il miglior innesto in assoluto della stagione. Dopo un avvio difficile molto bene anche Marin, cresciuto in fase d’impostazione. Bravo Quaini che ha dimostrato di essere un play basso molto interessante. Delude ancora Soddimo.
Gucher 7,5: Sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Anzi, sa venir fuori proprio nei momenti più difficili. Quando sembra in calo tira fuori prestazioni d’autore come quella di Vicenza, doppietta con tiro da fuori, o come quelle della fine del girone d’andata dove si prende anche lo sfizio di segnare tre gol importanti nel giro di pochi giorni con Lecce, Chievo e Cosenza. Quest’ultimo addirittura di testa, da vero attaccante. D’Angelo lo sposta spesso a fare il trequartista e sicuramente spreca molte energie nell’andare a pressare gli avversari e inizia a venir meno in fase di costruzione anche se resta sempre un pericolo costante nel gioco da fermo. Riesce a mettere il timbro nella gara della tranquillità all’Arena con il Cosenza, quando realizza il suo sesto gol che è un record personale, rimettendo la nave nella giusta direzione dopo tre sconfitte di fila. L’esultanza polemica serve soprattutto per mettere a tacere alcune polemiche sulla solidità di un gruppo di cui sarà ancora leader fino al 2024. Capitano, mio capitano.
Mazzitelli 7: Il miglior arrivo del calciomercato nerazzurro. Ci mette un po’ a carburare ma è il peso massimo che mancava alla mediana. Inserimenti e lanci precisi. Ben cinque gol, tutti di pregevole fattura. Gara sontuosa a Monza dove ispira le due reti di Palombi. Quando viene schierato da play davanti alla difesa, pur lottando su ogni pallone, non ha la velocità giusta per ricoprire quel ruolo delicato. Meglio decisamente da mezzala.
Marin 7: capitano della sfortunata Romania agli europei Under 21, in nerazzurro è partito con qualche incertezza per venir fuori nella parte finale della stagione. Non tanto per i due gol contro Cosenza e Brescia ma perché finalmente è tornato ad esser il Marin che conosciamo in fase di pressing, mostrando anche dei passi avanti sul piano tecnico. Ad Ascoli ispira il gol di Mastinu e gioca probabilmente la sua miglior partita. Manca un po’ in fase di copertura ma resta comunque un patrimonio del Pisa.
De Vitis 6,5: non è una stagione semplice visto che i tanti impegni ravvicinati lo costringono spesso a tirare il fiato. Quando gioca però mette sempre ordine sia in difesa che a centrocampo. E’ uno che non ama strafare ma il suo lo porta sempre a casa. Con il cucchiaino di Brescia, sintomo di grande personalità, diventa il marcatore numero 17 della stagione del Pisa. Usato sicuro.
Quaini 6,5: una delle rivelazioni del reparto anche se nel suo momento migliore D’Angelo poteva dargli un po’ di spazio in più. Appare il più tagliato per il ruolo di play ma, come visto a Brescia, rende molto anche come interno in un centrocampo a quattro. Preciso e mai banale nei passaggi. In casa del Monza e contro la Spal offre prestazioni di altissimo livello dimostrando buone doti non solo nel palleggio ma anche nel recupero palla. Ha lanciato segnali importanti in vista della prossima stagione.
Siega 6: tatticamente prezioso, poco efficacie quando è lui che deve far gioco. Tolte rare eccezioni, vedi la grande partita con l’Empoli, non conquista mai la copertina. Va detto anche che raramente è da mettere dietro la lavagna perché, parafrasando Ligabue, è sempre lì nel mezzo, ma anche sulla trequarti, a far legna.
Mastinu 6: arrivato da Spezia a gennaio si è visto poco prima perché doveva ritornare in forma dopo un infortunio patito a inizio stagione e poi per i problemi legati al coronavirus. Problemi che lo hanno bloccato subito dopo la grande serata di Ascoli dove ha realizzato il primo e finora unico gol in nerazzurro. Si è rivisto nel finale sbagliando il rigore con il Brescia. Ma qualche buon segnale lo ha lanciato. Da riprovare.
Soddimo 5: la perla di Lecce e poco altro. Un’altra stagione deludente per un giocatore preso per fare il salto di qualità ma che in un anno e mezzo non ha quasi mai fatto la differenza. Anche lui, come Mastinu, era rimasto ai box per il Covid.