Il momento non era facile dopo un mese intenso di partite e la flessione di inizio anno. Anche Crotone e Pordenone, penultima e ultima della classe, potevano sembrare ostacoli non semplici per questo Pisa e la cosa più importante è quella di aver centrato l’obiettivo dei sei punti. Non è stato un compito agevole ma la squadra ha meritato entrambe le vittorie e merita di essere ancora in piena corsa per la promozione diretta a dieci giornate dalla fine e a sette giorni dallo scontro al vertice con la Cremonese capolista, in attesa di Perugia-Lecce di oggi, lontana una sola lunghezza.
L’importanza di sbloccarla per primi. La vittoria con il Crotone aveva evidenziato un Pisa capace di segnare tre gol ma anche di sprecare qualcosa di troppo e soffrire nel finale. Il classico braccino.L’1-0 di Pordenone ci dice di una squadra che stavolta ha approcciato bene la partita e per la seconda volta di fila è tornata a sbloccare per prima le partite. Cosa che non era mai successa nel girone di ritorno. D’Angelo ha cambiato solo due elementi rispetto alla partita di mercoledì inserendo Gucher al posto di Benali, che poi è entrato bene nella ripresa, e reinserendo Nagy tra i titolari riportando Marin a fare la mezzala e lasciando in panchina Siega che comunque non parte quasi mai tra i titolari. Cose semplici ma concrete. La squadra ritrova subito la spinta sulle fasce. Birindelli va subito al cross sulla destra per Puscas che prova una rovesciata con palla che finisce tra le braccia di Perisan, mentre Beruatto torna ad essere micidiale a sinistra grazie anche alle sovrapposizioni di Mastinu che è il primo ad andare al tiro con una certa pericolosità. Proprio da quella parte il Pisa sfonda mettendo in grande difficoltà El Kaouakibi. Al 20′ Beruatto va al cross e Torregrossa fa da sponda per Puscas che coglia il palo da due passi. Passano sei minuti e i protagonisti si invertono i ruoli sembra su cross del solito Beruatto e Torregrossa va in gol con un tap-in da vero attaccante. Il gol è buono per tutti tranne che per il guardalinee Barone che alza la bandierina, per fortuna il Var sconfessa l’assistente dell’arbitro Marcenaro che pochi minuti dopo convalida il sacrosanto vantaggio nerazzurro. Per Torregrossa tre gol in un mese, due in tre giorni, e un grande lavoro in fase di sponda e di protezione della palla. Con Puscas l’intesa è ottima e anche se D’Angelo, come si è visto nella ripresa, può contare anche sul rientro di un Sibilli pimpante e ha sempre tante frecce nella propria faretra, è fuori dubbio che questa coppia e rappresenta, insieme a Benali quando fa il trequartista, una base di partenza importante. Non a caso sono i tre giocatori che il Pisa ha preso per provare ad andare in serie A.
Badare al sodo. Bisognava gestirla e la missione anche in questo caso è stata compiuta. Nella ripresa il pordenone è stato volenteroso, soprattutto quando è entrato l’ex Zammarini, ma Nicolas alla fine ha dovuto compiere due parate. Non era semplice anche perché stavolta il vento era contrario e a tratti poteva diventare un’avversario insidioso dopo averlo sfruttato a favore nei primi 45 minuti. Il centrocampo con il ritorno di Nagy e la concretezza di Marin, ha rischiato anche il secondo giallo, è andato meglio rispetto alle ultime uscite con Mastinu che è un pericolo in più anche sulle palle inattive. Il giallo rimediato nel finale gli costa la squalifica con la Cremonese dove però in difesa D’Angelo ritroverà Hermannsson. Gucher ha portato quantità più che qualità prima di lasciare il posto a Sibilli che ha segnato un gol spettacolare annullato per questione di centimetri, forse millimetri. Quando entra Benali per Marin, pochi minuti dopo Sibilli si mette al fianco di Puscas quando esce Torregrossa. L’ex Crotone va a fare il trequartista e il nuovo entrato Siega si mette in mediana con Touré che poco dopo rileva Nagy. Si pensa soprattutto alla sostanza con De Vitis, non giocava da novembre, che se la cava bene al fianco di Leverbe e al posto di Caracciolo che esce dopo un’ora di gioco. Sarà al meglio per domenica prossima. E qualcosa comunque la squadra crea soprattutto con Benali, tiro respinto da Perisan, con la velocità di Sibilli e con Puscas che alza sopra la traversa. Non averla chiusa però ti fa stare in ansia fino al 96′ anche se giochi con una squadra che ha segnato un gol nelle ultime sette partite. Anzi, forse ti preoccupi di quello ma a parte qualche mischia che aumenta i brividi del freddo la vittoria arriva liscia. Senza problemi. Sappiamo bene che con le piccole il Pisa fatica molto più che non la grandi. Non a casa la prima vittoria del 2022 è arivata a Monza. La Cremonese con il Brescia ha dato grande impressione di forza, ma il Pisa c’è perché anche se qualcuno pensa che tutto sia tutto scontato non è così. All’andata i nerazzurri contro Crotone e Pordenone raccolsero un punto, al ritorno sei.